Buongiorno Amiche!
Rieccomi a distanza di qualche ora, per un’edizione straordinaria, dedicata a una ragazza mooolto speciale, che ho avuto l’onore di conoscere e intervistare in occasione della seconda uscita( formato ebook) del suo famigerato e famoso libro “Voglio scrivere per Vanity Fair“, lei è
The Great Erica Vagliengo .
Lei, però è anche:
-mamma,
-moglie,
-giornalista
-direttore responsabile,
-web editor,
-blogger,
-assistente/praticante bricolage, presso casa dispersa ad alta quota,
-nonchè Emma Travet .
Sicuramente mi sono persa qualcosa, anche perchè ci riserva sempre incredibili sorprese la nostra Erica Vagliengo. E’ persino più brava del Cappellaio Matto. Ordunque, era, non dico scontato, ma ovvio sì, che mi innamorassi al volo di questo personaggio, perchè tutto quello che si può scrivere su Erica, potrà solo sminuire la sua intraprendenza, la sua determinazione e la sua simpatia.
Quella riportata di seguito è l’intervista nata da un lungo sproloquiare strombazzante, tipico di due “grafomaniache“( un po’ logorroiche), intercorso sotto un sole impietoso di giugno. Tutto cominciò in un “circolo letterario” di Milano, dove solitamente si incontrano solo dotti saccenti con la puzza sotto il naso ( e non per via dei problemi di sudorazione tipici di Milano by summer).Erano le 14.00 di un sabato pomeriggio quando, intrepida, mi tuffai in quel potpourri di intellettuali, che facevano “public relation” sotto la calura estiva, senza mostrare alcun segno di cedimento o di pressione bassa. Già quello mi faceva sentire diversa. Poi improvvisamente la “luce”. Sentii chiamare il mio nome dalla terrazza, che sovrastava il cortile. Era Erica. Ed io erosalva. Intervista a Erica Vagliengo
(che è anche un po’ Emma Travet)
ph Angela Grossi e Kristina Gi
illustrazioni Gioia Corazza
– Erica, Emma e il giornalismo. Come si fondono questi tre capisaldi della tua vita?
Sono stata nel giornalismo locale per dieci anni, ho tratto spunti da questa esperienza per far nascere la mia protagonista come giornalista (locale per l’appunto).
-Erica, ma anche Emma, quanto è autobiografico il tuo “Voglio scrivere per Vanity Fair?”
C’è parecchio di me e della mia vita… anche se sono stata brava a romanzare l’autobiografico, in certi casi, per ragioni di quieto vivere nella ridente cittadina.
-Quanto c’è di reale in Emma e di finzione in Erica?
Emma è diventata un personaggio reale, molto più di Erica. Infatti la gente si ricorda molto più di lei che di me. Incredibile, ma vero! Io sono, dal vivo, come la Erica del web.
-Da quando hai deciso di scrivere un libro, fino alla prima pubblicazione quanto tempo è passato?
Ho scritto “Voglio scrivere per Vanity Fair” nel settembre 2007. Nei due anni successivi ho mandato il manoscritto a 33 case editrici, sparse in tutta Italia. Nel frattempo ho fatto vivere la mia eroina su Fb e sul blog emmatvanity.style.it . Il libro è stato pubblicato dalla Memori, nel novembre 2009. Guarda cosa è cambiato in nemmeno cinque anni: ho proposto la versione aggiornata del romanzo, alla mia agente a gennaio 2014. A fine aprile, dopo tre mesi, avevo l’ebook (edito dalla goWare), on line su tutti gli store.
-Ti hanno già fatto notare che la tua scrittura è simile a quella di una sceneggiatura, è tutto molto visivo come se si seguisse uno story board. C’è un motivo?
Sì, in effetti il romanzo è stato definito anche un diario in presa diretta. Non c’è un motivo, mi viene naturale scrivere così, forse perché sono una visiva da sempre.
-Ma oggi, c’è ancora tempo per sognare di “scrivere per Vanity Fair”o forse è meglio lavorare da Zara e non pensare più ai sogni?
Mai abbandonare i proprio sogni, ma coltivarli con i piedi ben piantati a terra. Il mio consiglio è di cercare, entro il limite del possibile, un lavoro part time, anche da Zara, che ti dia una sicurezza mensile. E nel resto del tempo, investire sul proprio talento, avendo pazienza, non aspettandosi risultati immediati. Ma chi lavora bene, con costanza, al passo con i tempi, poi arriverà dove si è prefissato di arrivare. Mollare: MAI.
-Cosa vorresti consigliare a chi come me e te ama la scrittura, la moda e legge da sempre periodici glam?
Di poter trovare il giusto equilibrio tra passione e vita reale (che ti costringe, spesso, a ritornare con i piedi per terra), di mettersi sempre in gioco, senza stancarsi di imparare nuove cose.
-Il web 2.0 può levarci dall’impasse della crisi ecomica, finanziaria e aiutare i giovani a emergere, o secondo te, i blog, i blogzine, i webmag, sono fuochi fatui legati alla moda del momento?
Il web è un mezzo formidabile, specialmente in questo momento non facile a livello mondiale, ma occorre averne rispetto e saperlo usare bene. Il blog è stato dato per morto parecchie volte, invece è più vivo che mai. I blogzine e i web mag sono molto interessanti perché offrono la possibilità di sperimentare. Devono svincolarsi dalle mode del momento, reinventandosi all’occorrenza, altrimenti rischiano di diventare in fretta vecchi e con zero appeal per gli internauti.
-Cambieresti qualcosa del tuo passato?
Nulla, non sono una persona da rimpianti, perché cerco sempre di realizzare tutto quanto mi passa per la testa. Sono così sin da ragazzina. Ho realizzato che tutta questa frenesia creativa, nasca da anni di noia assoluta nei miei pomeriggi da teen ager.
-Qual è l’episodio che ti piace ricordare con più divertimento da quando sei diventata famosa?
Famosa è una parola grossa! Ma, ad ogni modo, l’episodio che racconto spesso, da quando ho lanciato il romanzo e la mia protagonista è questo: qualche anno fa ho telefonato a una giornalista de La Stampa. Il dialogo è stato questo: “Pronto…., sono Erica Vagliengo, come stai?” “Ah, ciao… ma Erica chi?” “Ehmm… Emma Travet” “Ah, ciao Emma, tutto bene e tu?” La vera famosa è lei, senza ombra di dubbio.
-Pensi che ci sia meritocrazia in Italia?
Non molta, anche se qualcosa sta cambiando. Forse i tempi saranno lunghi, quindi, chi vuole chance di meritocrazia, le va a cercare su Internet.
-Se fossi una neolaureata di 26 anni oggi, cosa faresti?
Farei subito un buon corso di social media marketing e di SEO. Aprirei un blog, cercherei di collaborare con web magazine e agenzie letterarie (come ghost writer, ad esempio). Poi andrei a lavorare a New York per un anno, per imparare bene l’american english, senza MAI perdere i contatti con l’Italia, mantenendo piccole collaborazioni nel mondo della scrittura (per rendere più soft il rientro).
-Come mai hai deciso di rieditare in versione cross-mediale il tuo romanzo?
Perchè negli ultimi due anni ho ripensato più volte a “come sarebbe stato molto più interessante avere il romanzo in e book e promuoverlo attraverso le mille possibilità del web (che non c’erano cinque anni fa quando è uscita la prima versione.)”.
Così ho aggiornato e rivisto la storia, inserendo un nuovo personaggio che traghetterà Emma nel seguito (uscita prevista: 2015), dando spazio agli hyperlink che permettono al lettore di connettersi a 360° al mondo di Emma T: leggere le sue avventure, seguirla su Twitter, Facebook, G+, sbirciare il blog, vedere le foto su Instagram, fare shopping su Blomming acquistando i capi e gli accessori menzionati nel libro.
-Libri: cartacei o no? E giornali?
Entrambi. Amo i libri cartacei, specialmente quelli vecchi che trovo nei mercatini delle pulci, ma, oltremodo, adoro gli e book. I giornali a me continuano a piacere un sacco, anche perché, mi servono anche dopo averli letti (li uso per incartare i regali per le mie amiche e i bijou che vendo su blomming e depop), però non è più come una volta, hanno perso quel fascino legato al nuovo che si poteva trovare solo in certi fashion magazine. Per essere sempre aggiornata leggo sul web (ex. Marieclaire.it ), per approfondire, compro il cartaceo. Certo, se ne salvano proprio pochi…
-Stai pensando già a un secondo capitolo della vita di Emma, ci vuoi svelare qualcosa su quello che succederà?
Posso solo dire che ritroveremo Emma Travet cinque anni dopo, in un contesto molto diverso, più incasinato e maturo, con personaggi nuovi e solo uno degli storici. STOP, perché altrimenti la mia agente Maria Cristina Guerra della Thesis, me le canta…
-Marmellata o Nutella?
Mannaggia, direi Nutella, sperando che mia nonna Olga Dionigia non legga l’intervista (visto che lei sforna vasetti di marmellata di rabarbaro a chili)
-Chanel o Dior?
Dior
-L’ultima borsa che hai comprato?
La Viva Rock bag di Raffaella Grisa, acquistata sul sito http://www.wawavishop.it/
-Chi incontreresti di trapassato nella sfera fashion?
Diana Vreeland e Anna Piaggi.
Vi lascio alcune info di Erica.
bacio
Bio
Erica Vagliengo
Web journalist/ blogger di Torino.
Collabora con marieclaire.it , punktmagazine. La Rivista Intelligente, è direttore responsabile di Scenario.
Ha scritto per donnareporter.com,excelsiormilano.com, notenews.it,Oggi7 (il settimanale di Americaoggi).
Adora lasciare tracce su internet, prendere appunti sul Moleskine, i dolci, l’arte contemporanea, collezionare borsette, abiti e accessori second hand, New York,il caffè macchiato (rigorosamente italiano) e ha una spiccata tendenza a incasinarsi la vita.
Da piccola si sentiva un mix tra Mary Poppins e Virginia Woolf e la maestra delle elementari le predisse che sarebbe diventata un’autrice Harmony.
Ora che è diventata grande: ha creato Emma Travet, ha firmato“Voglio scrivere per Vanity Fair” con la casa editrice Memori nel 2009, facendo parecchio baccano sul web (e non solo) con il suo “progetto emmat“ per qualche anno.
Non paga si è auto pubblicata la versione in american-english di “I Want to Write for Vanity Fair” su Amazon.com, Smashwords, Lulu.com il 7 settembre 2013 , compleanno di emmat, oltre a farsi tradurre il comunicato stampa in cinese (perché nella vita non si sa mai).
Ad aprile 2014 è uscita la nuova versione, rivista e aggiornata, di “Voglio scrivere per Vanity Fair”, in ebook, edita da goWare.
Al momento sta studiando per diventare una geek girl e pare stia lavorando al suo secondo romanzo che le darà fama e ricchezza, in tutto il mondo, specialmente in Cina, così potrà regalarsi una Pekaboo color ginger, un iPad mini, una 500 Fiat color avio e tante altre cose (sì, ha sempre avuto uno spiccato senso dell’umorismo…)
Info
Parla tanto, dorme poco, scrive parecchio.
Combatte le nevrosi quotidiane “drogandosi” di internet, dolci e caffè.
Dove acquistare l’ebook: su tutti gli store on line.
http://www.goware-apps.com/voglio-scrivere-per-vanity-fair-emma-travet/
Dove trovarla:
off line:
Spesso al bar, a intrattenere relazioni sociali, a fare interviste, a postare foto di caffè&chantilly su Instagram.
on line:
Ovunque, ma principalmente qui www.ericavagliengo.com
Shop:
-trovate gli abiti e gli accessori di emma travet su blomming
http://www.blomming.com/mm/emmatravet/items
– altre robette sfiziose anche su www.depop.com (@ericavagl)
Good post. I’m dealing with a few of these issues as well..