Elio Fiorucci si racconta in un’intervista inedita, custodita per anni da Erica Vagliengo. Un’intervista che fa venire i brividi. Un’intervista che è stata rifiutata da MarieClaire, e con questo torniamo ad avvalorare la teoria della pochezza di boriosi magazine, gestiti da vanagloriosi fantasmi. Chissà mai, se questi capiranno che la gente ha solo bisogno di idoli buoni, di quelli veri e ricchi di storie. Ma, probabilmente, a loro nemmeno interessa alimentare circoli virtuosi nella società. Ecco la moda, anzi, i MODI di Elio Fiorucci, una testimonianza di gioia, in linea con la sua tanto amata terapia dell’amore. Ringrazio Erica per aver scelto me per la divulgazione di questa memoria. Vi consiglio di salvarla nei preferiti, qualsiasi lavoro voi facciate.
Di Erica Vagliengo
Ph Kristina Gi
“Le persone più famose sono quelle che hanno il loro nome su un negozio. Le persone che danno il loro nome ai negozi molto grandi sono quelle di cui sono veramente geloso.”Andy Warhol
E’ stata una delle più intense e appassionati interviste che abbia mai realizzato: più di un’ora a chiacchierare con Elio Fiorucci, classe ’35 (due anni in meno di mia nonna Olga Dionigia), ottimista con fondamento, entusiasta come un ventenne, genio inarrestabile, innovatore senza pari, inventore del fashion jeans. Prima di salutare me e la fotografa (kristinagi.com), mi ha consegnato in una borsa fucsia con il nanetto di Love Therapy sopra:
– 2 pacchi di figurine del suo album degli anni ’80
– il libro che narra la sua storia e quella di Agatha Ruiz de La Prada
– il portachiavi con il nanetto
e questa poesia di Walt Whitman, che Toscani (Oliviero) volle dedicargli. Si intitola Beginners. Mi aveva sporto anche il libro di Maripol ma io da vera pirla, non lo presi perché ne possedevo già una copia a casa.
Vi domanderete dove è stata pubblicata l’intervista. Risposta: da nessuna parte. Su alcun blog o web magazine. Perché? Perché avevo pensato che un pezzo di questo calibro meritasse una bella vetrina. Cos’, dopo qualche mese di collaborazione con marieclaire.it, la proposi al mio capo che rispose “Ma non è ancora morto!” Ah, okay… Il tempo avanzava ed io ero in preda a un’ansia di prestazione, mai provata prima. Pensavo a quando Fiorucci avesse letto l’intervista. Magari non gli sarebbe piaciuta, chi lo sa.
Caro Elio, magari la leggerai da lassù, tra i due angioletti che incontro ogni mattina sulla tua scatola azzurro intenso, che uso come portabijoux. Oppure non ne avrai il tempo, impegnato come sarai a ricordare i bei i party con Andy, Keith e Basquiat. In ogni caso, alla fine, io l’ho sbobinata e messa in ordine. Manderò il link alla fida e preziosa Giovanna Munaò, come da accordi presi in quel 17 maggio 2012, quando ci trovammo nel tuo studio milanese. Io ti volevo ringraziare, perché, le tue parole sono state illuminanti, e ho capito, dopo il nostro incontro, che devo circondarmi di cose/persone belle e positive per poter tirare fuori il meglio di me.
1. A 25 anni lei era a Londra. Se avesse la stessa età oggi, dove andrebbe?
Andrei ancora a Londra, perché è rimasta una città aperta, l’unica città capace di prendere da tutto il mondo e poi lo restituisce a tutto il mondo. C’è molto rispetto e tolleranza per le culture e le religioni. Parigi, invece, è una città che prende da tutto il mondo e lo fa diventare francese.
2. Come si fa a essere ottimisti di questi tempi? Ci aiuteranno gli angeli o i nanetti Fiorucci?
(ride) Io trovo che sia il contrario di come si pensa. Stiamo andando verso il meglio, e non verso il peggio. Ci dimentichiamo sempre che veniamo dalla fame, dalle guerre. Siamo pieni di regali (ad esempio Internet, il telefonino). Oggi possediamo quello che un imperatore non poteva pensare di possedere cento anni fa. MA noi lo sottovalutiamo, sembra che tutto ci sia dovuto. Ci rendiamo conto o non ci rendiamo conto di quanto possediamo (grazie a uomini straordinari, come inventori, scopritori e imprenditori) ?
3. Da dove arrivano le sue intuizioni? E’ un mix di talento, fattore C, intraprendenza?
No, uno deve avere solo il coraggio di guardare la realtà. Io mi rendo conto di essere nato in un secolo dove mi è stata data la grazia (o la disgrazia) di aver visto tutto: la guerra, la bomba atomica, i campi di concentramento e, dopo aver visto ciò, mi è stata data la possibilità di aspirare alla pace planetaria. Oggi quello che vorrei vedere, è la pace tra gli uomini e gli animali, non è possibile che trattiamo gli animali nel peggiore dei modi, abbiamo levato loro l’anima,la dignità, gli affetti. All’Expo vorrei chiedere di allestire un padiglione, dove esprimere un urlo di dolore degli animali che ci chiedono di non massacrarli più. Vorrei urlare per conto loro.
4. Parlando, invece, di moda: cos’è la MODA oggi, per uno che negli anni’70 l’ha distrutta, al grido “LIBERI TUTTI” ! (ndr libro di Giannino Molossi)
Enzio Biagi, scrisse sul Corriere, a quattro colonne, nella pagina della Cultura: “L’uomo che ha distrutto la moda, per rifarla a modo suo.” Non è che io abbia distrutto la moda, ma ho distrutto la formalità, la ,rigidità, l’obbligatorietà, della moda. Ho creato l’anarchia nella moda dicendo: ognuno si può vestire come vuole. L’importante è la dignità della persona. Tu sei vestita così: hai una bellissima collana, il disegno di una collana sulla maglietta, il risvolto della giacca, stai bene. C’è un senso estetico che è tuo e lo porti avanti bene. Per cui sei artefice di te stessa e della tua immagine. Oggi ha senso parlare di MODI, non più di MODA. Sono stato l’altro giorno a Madrid a una presentazione di Agatha Ruiz De La Prada al centro culturale italiano. Ti mostro le foto. Guarda che belli questi colori. Ci saranno state quasi mille persone, lei ha un seguito incredibile.
5. Ha parlato del Brasile, è la nuova terra dei creativi, secondo lei?
Sì, il Brasile è come eravamo noi negli anni ’60. C’è stata una rivoluzione culturale arrivata in ritardo. Ma quando è arrivata il Presidente ha voluto investire nella cultura e nella scuola (loro sono malati di scuola).
6. Facciamo un salto negli anni ’70-80. Nel 1977 è stato inaugurato il mitico STUDIO54 a New York. Com’erano le feste che organizzava con Maripol, Bianca Jagger, Carmen D’Alessio, Keith Haring, Andy Warhol?
Queste feste erano la stessa chiave della vita, erano trasgressive. Non si poteva entrare con la giacca e la cravatta. Potevi entrare solo se presentavi un’innovazione, se possedevi un talento, non importava l’età, il ceto sociale o altro. Era un posto dove arrivavano pittori e galleristi. La festa era trasgressiva, ma sempre artistica. I baristi erano degli acrobati, tutti a torso nudi. Ogni tipo di trasgressione era permesso, all’insegna di un codice etico legato alla NON violenza. Mi avevano chiesto di sponsorizzare l’apertura perché il negozio FIORUCCI era un cluster di arte: non assumevo commessi qualunque, ma ragazzi che si divertivano, avevamo Colette che dormiva nella vetrina, c’era una musica straordinaria, offrivamo un caffè a tutti. Alcuni entravano e rimanevano scioccati. Ho anche sponsorizzato una cosa che non è tanto riportata: la reunion di Simon&Garfunkel al Central Park di New York. Ero sul palco con il sindaco, davanti a 400.000 persone, con gli elicotteri con le telecamera che ci giravano sopra la testa. Ho avuto la fortuna di essere lì in un momento in cui succedevano delle cose. Non avrei mai pensato di poter incontrare madonna, ad esempio. Ti lascio anche un libro sulla collaborazione tra me e Agatha: dal POP al neo POP.
7. Voi vi rendevate conto che sareste diventati delle icone?
No, non ce ne rendevamo conto. Per noi era molto naturale. E per me era molto incuriosente questa cosa dei locali omosessuali.
8. Come vi siete conosciuti con Maripol?
Maripol è venuta quando ho aperto il negozio a New York. Le era molto piaciuto e avrebbe voluto lavorare con noi. In effetti, dopo, è diventata l’art director. Tutto quello che è successo lo devo a lei che è stata la mia guida, conosceva tutti. Il film che ho fatto su Basquiat è perché lei me l’ha presentato. E’ un personaggio incredibile, se vai con lei ti fa conoscere in dieci minuti dieci persone importanti che non conosceresti mai in una vita. E’ un genio dei nostri tempi.
9. Love Therapy: serve veramente la terapia dell’Amore?
Io dico di sì. Ma Love Therapy è nato perché quando ho venduto il negozio ho venduto anche il marchio Fiorucci. Così ho lanciato una nuova filosofia, la terapia dell’Amore. Così come il negozio Fiorucci è stato terapeutico, perché chi vi entrava stava bene (per le belle ragazze sempre sorridenti, i prezzi giusti, l’oggettista sempre diversa, la musica, la libreria fornitissima, i dischi…), anche quello che è venuto dopo è servito e serve a far stare bene le persone. Sai che c’è una ragazza che ha scritto un romanzo, partendo dalla frase di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany: “So che lì dentro non mi può succedere nulla di male”Colazione al Fiorucci Store. Credo che questa sensazione sia la più bella che possa lasciare un negozio. .
10. L’amore e il sesso per Fiorucci
Come dicevano gli antichi romani: l’amore vince sempre e noi ci facciamo vincere dall’Amore. Una persona ti conquista in quanto non ti tiene rancore, ti vuole bene. Essere voluti bene e voler bene è la missione più importante della vita, perché è l’unica cosa che ti fa felice. Essere amati e amare è un lusso (ecco perché voglio amare gli animali perché nessuno se ne cura). Tutto il resto è fragile. Il sesso: il rapporto tra due persone si deve basare sullo stare assieme bene, due corpi vicini che si accarezzano e si parlano, non è scopare- scusa se uso questo termine- Il sesso in sé è importante ma deve essere maturato in un contesto di amore, stima, rispetto che hai verso un’altra persona.
11. Parliamo della collaborazione con OVS: qualcuno ha storto il naso, perché la considera troppo cheap.
Io penso il contrario. La verità è che io sono orgoglioso della collezione OVS, nella quale c’è lo stile Fiorucci al 100% e fa un ottimo fatturato. Ti lascio il catalogo. Guarda che bella, sexy, romantica, erotica, è tutto, questa ragazza. E guarda i prezzi, dimmi se non è una collezione meravigliosa.
12. Il premio l’Ambrogino d’Oro, consegnato dalla Moratti, dove lo tiene in casa?
E’ lì, lo tengo qui nel mio studio. Ma ti faccio vedere una cosa ancora più bella, che mi ha dedicato Oliviero Toscani – che ho presentato a Benetton- E’ la persona con la quale ho lavorato di più nella vita. E’ una poesia di Walt Whitman, si chiama “Gli innovatori” Beginners.
13. Lei si sente ancora uno di loro?
Sì, io mi sento un Beginner, perché continuo a fare le cose che mi piacciono. Molti si spaventano dell’innovazione, io no.
14. Chiudiamo con una domanda di cucina: il suo piatto preferito?
Il risotto in bianco, con tanto formaggio.
BEGINNERS
Appaiono raramente sulla Terra, solo ad intervalli,
E alla Terra sono cari, e al tempo stesso pericolosi.
Si mettono a repentaglio, più di chiunque altro
E la gente risponde loro anche se non li conosce.
C’è, ogni volta, nel loro fato, qualcosa di inflessibile,
Mai riconoscono l’oggetto della loro adulazione, nè la loro
ricompensa,
E ogni volta lo stesso inesorabile prezzo dev’essere pagato
per la stessa grande occasione.
(Walt Whitman)
www.eliofiorucci.com
Il mio pezzo sulla collaborazione tra Fiorucci e Lia Bosch, su marieclaire.it
http://www.marieclaire.it/Attualita/news-appuntamenti/Art-Therapy-di-Elio-Fiorucci-e-Lia-Bosch-in-mostra-a-Milano
Intervista di Erica Vagliengo www.ericavagliengo.com
Ph Kristinagi http://www.kristinagi.com/
era davvero un genio!
Nameless Fashion Blog
Un genio e una persona di un’umanità straordinaria. Molti hanno arraffato da lui, senza nemmeno dire un grazie.
Emozionante bellissima Intervista davvero
Un bacione 🙂
Grazie Serena!
un bellissimo ricordo … una bellissima esperienza !
Vero Crì!
Vero Crì!
Un grande personaggio, intervista davvero bella!!
Se ti va passa a trovarci
New Post on: http: http://www.curlsandcarrots.com
Grazie!
l’ho letta tutta d’un fiato e ne ho tratto veramente tanta positività. Un uomo che crede nell’amore è sempre un esemplare raro, aggiungiamoci la sua estrema cordialità e semplicità nella grandezza e il risultato non può che essere una persona eccezionale e memorabile come è e sarà per sempre Elio Fiorucci
Un bacio
Eli
http://www.blackstarstyle.com
Vero, concordo in pieno!
erica
Un’intervista che fa venire la pelle d’oca..ancora non mi sembra vero!
E Fiorucci aveva ragione..la collaborazione con OVS è una bomba… e sinceramente vado da OVS..o meglio andabo..proprio per vedere le collezioni di Fiorucci!
Milano sarà la città della moda, ma Londra ha un qualcosa di suggestivo, ancora oggi, Fiorucci ci aveva visto bene anche in questo caso!
un bacione cara
http://www.theshadeoffashion.com
Ho una sana invidia nei confronti di quest’uomo che ha stravissuto da dentro i decenni più importanti, dal punto di vista sociale, della nostra storia. Mi era tanto tanto simpatico
http://www.mybubblyzone.com/
Una emozionante testimonianza di un grande creativo
Ho letto con avidità l’interista, bellissima, fedele alle sue idee, piena di grandi verità. Mi sono emozionata riconoscendolo nel suo modo di essere, non mi stanchero’ mai di dire che sono fiera essere tua figlia.
Ti portero’ sempe dentro di me, grazie anche a tutte le testimoianze di affetto delle tante persone che ti hanno voluto e che ti vorranno sempre bene.
Onorata della Vostra lettura.
Grazie Augusta,onorata della sua lettura.Conoscere suo padre è stato sorprendente,una delle più belle interviste che io abbia msi fatto.