Sistema moda in confusione. Sì, il fashion system è allo sbando. E non solo sul versante Americano. La democratizzazione della comunicazione di moda ha bruciato le tappe e anche un bel pezzo di magia nel rapporto tra consumatore e brand. Per molti marchi è successo proprio quello che accade nelle relazioni amorose:
” se dai tutto e lo dai subito perdi di interesse” (nel lungo periodo)
Perché la comunicazione è tutto e niente al tempo stesso. Perché l’offerta è tanta e anche a poco prezzo. Certo, i volumi di pubblico coinvolti nella vita delle Maison sono grassi ed eccitati, ma di fatto, probabilmente, questi fattori non sono poi così determinanti in termini di vendite. Sopravvive chi ha un’identità forte e riconoscibile, chi si rinnova senza dimenticare il passato, chi sa fare senza svendersi per la popolarità, chi sa dare e togliere al momento giusto. Ecco perché la New York Fashion Week è sull’orlo del baratro, la competizione con la tradizione delle eccellenze Europee è diventata insostenibile, per non dire non paragonabile e la foga di vendere impellente. Così Oltreoceano cambierà tutto, per molti. Con le collezioni in season si cercherà di battere sul tempo le vendite della concorrenza e con l’orchestrazione di strategie di marketing ancora più “insolenti” si tenterà di ingolosire i”modanti”. Se per alcuni si tratta di una necessaria evoluzione correlata ai voleri dei consumatori, per Karl Lagerfeld “it’s a mess“, è “the end of everything”. (K.Lagerfeld per Business of Fashion)
Il NON EXPEDIT dei rappresentanti dei big del lusso Europeo, infatti, è categorico. Il comitato esecutivo della federazione francese della moda liquida le possibilità di accelerare il sistema avanzando il pericolo di uccidere la creatività. François-Henri Pinault, PDG di Kering è irremovibile: le sfilate di moda continueranno a esistere mesi prima come catalizzatori di desideri, desideri che si alimenteranno solo grazie al fattore di “attesa” (fonte fashionmag.com).
Ma se il capitolo see now- buy now è diventato argomento principe di dibattito, a mio parere c’è anche qualcosa di più oscuro che sta facendo barcollare le fondamenta delle grandi Maison. Ricordiamoci che anche la Fashion Week di Parigi non sembra brillare di luce propria come da copione. Dior e Lanvin, entrambi patrimonio storico dell’Alta Moda Francese, sono guidati da pseudo-fantasmi. Se argutamente i creativi del primo si trincerano nella tradizione, per il secondo l’esito è confusionale. La stampa accoglie Lucie Meier e Serge Ruffieux e respinge Chemena Kamali e Lucio Finale. Io, francamente, rigetto entrambi. E me ne frego dei video su instagram, della diretta, del bello e del moderno. Sarò ingenua, sarò pazza, ma
un marchio senza direttore creativo riconoscibile è come un film senza regista:
semplicemente NON ESISTE.
La gente ha bisogno di idoli, prima che di vestiti. Il designer è una figura troppo importante per passare inosservata dietro una collezione di lusso. Per questo c’è già Zara. Qui si sta parlando di griffe, di sogni! E i sogni venduti a caro prezzo devono essere ineluttabilmente sacralizzati da un’entità superiore. Un’entità carismatica, anche giovane, ma in grado di raccogliere l’eredità della Maison divenendone la sua personificazione.
Ai nostri giorni i seguaci della moda non sono più dei pellegrini come accadeva negli anni Cinquanta del secolo passato, non hanno cioè più davanti una meta precisa, un canone estetico ben delineato, una grammatica dalle regoli mutevoli ma temporalmente certe, essi sono ormai dei nomadi, senza una meta, […] e procedono nel mondo della moda con l’andatura zigzagante di coloro che vanno erborizzando. Si vive ormai in una società-mode dove le uniche cose non griffate sono le confezioni del sale da cucina.*
L’invenzione della moda, le teorie, gli stili, la moda, M. Baldini, p.9, Armando Editore, 2015, Roma
Siamo drogati-guidati dalle etichette e, a maggior ragione nel settore del lusso, non si può non considerare come fondamentali le figure che rappresentano le case di moda. Il marchio di lusso ha bisogno di eleggere il suo demiurgo. Le Maison hanno il dovere e la necessità di far conoscere ai discepoli i loro illuminati rappresentanti, unici e magnifici elargitori di bellezza e novità. Senza questi, le Maison rischiano di diventare affascinanti come delle scatola di sale da cucina. Poi voi pensatela pure come volete.
Sistema moda in confusione, fashion editorial:
“Pigiama” Zara, shoes: Mango
Wow che bello questo look, questo trend non è molto facile ma a te sta benissimo, poi questo completo è elegantissimo! Baci
Mi sono innamorata del tuo top!! Bellissimo, davvero complimenti!
http://www.chezmadeleine.it
You look amazing!
xx
E’ così: la gente ha bisogno di idoli!
Questo pigiama è di uno chic inenarrabile… sei sempre avanti!
Kisses, Paola.
Expressyourself
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Sei semplicemente chic, femminile e sensuale con questo look. Complimenti!
Kiss kiss Silvia
“Se fuori piove…..noi sogniamo da Terranova Kids” nuovo post ora su http://www.littlefairyfashion.com
Adoro questo completo do zara ti sta benissimo.detto questo concordo e discordo in alcuni punti, quello che dici è vero ma ho fatto anche alcune considerazioni differenti in merito ma qui è troppo poco spazio. Mi piacerebbe parlarne a voce ma visto che non è facile magari scrivo qualcosa così facciamo un dialogo on line!!:):) bacioni!!!
Paolasophia.blogspot.it
Ma Zara quando ti prende come testimonial??? Strepitosa, non ci sono altre parole!
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
strangola posso dirtelo ???? te lo dico !!!! IUNa strangola di classe. E poi che espressioni : Bravissima http://unconventionalsecrets.blogspot.it
no va beh cuore..sei una meraviglia! mi sono completamente innamorata di questo outfit e delle foto!
UNICA!!!
un bacione cuoricina <3
http://www.thefashionprincess.it/
a parte lo “chicchissimo” pigiama che corro subito a comprare,
Tesoro indetro non si torna.
La Moda (l’Alta Moda poi) è morta.
E’ morta quando il sistema ha fatto nascere prima il fast fashion e così il pubblico ha creduto che Patrizia Pepe sia un marchio e Liu Jo pure, poi hanno concesso a Zara di “crescere” in maniera esponenziale e persino i fashion editor importanti, la (lo) definiscono brand.
E infine la comunicazione, che è cambiata.
La moda è finita. Spacciata per sempre.
i brand che hai citato sono brand a tutti gli effetti, brand può essere qualsiasi cosa, non c’entra con la mente unica dietro al progetto
e questi brand non potrebbero esistere se non ci fossero delle idee che “arrivano dall’alto” cioè dell’alta moda
detto questo l’alta moda esiste e si contano sulle dieci dita i clienti affezionati, un tempo c’erano le sartine oggi c’è Zara, non è che sia cambiato molto 🙂
Il primo look con un completo pigiama che mi fa rimanere a bocca aperta!!!
Baci baci
Eli
http://www.blackstarstyle.com
Stupendo questo look, mi piace moltissimo il tuo completo e ti sta divinamente!
Buona giornata
Chiara – http://www.shesinfashionblog.com
Stupenda!!!
Bellissimo look!!!
Buon inizio di settimana!
bacioni
Dili
http://milanotime.net/cuisine/recipe/polpette-di-verdure-vegetable-patties/
madame Gabrielle sarebbe orgogliosa di TE!
Un po’ meno in effetti della moda ma per te standing ovation
http://nerose-accessories.blogspot.it/
B&M
stupenda!!!!
http://befashion31.blogspot.it
guarda delle case di moda come dior senza stilista io sono allibita – on ha senso e infatti le collezioni ne hanno risentito.
E poi per il resto sai già come la penso. Tu sei favolosa in questo pyjama…stavo per prenerlo anche io.
xxx
mari
http://www.ilovegreeninspiration.com
Pazzesca, sia nelle parole che nel look.
Baci
http://www.mammachefashion.com
Concordo con te anche se non so scrivere come te! Ma so comprare e quindi comprerò questo magnifico pigiama di zara, ma non mi starà come a te….
La tua classe è notevole!
Complimenti Ely!!
Un bacione
Marina
http://www.sweetlavanda.it
Wow! Love your style darling! So feminine and chic! And the glasses are divine! <3 xxx
Check out what's new on the blog:
http://www.mlleepaulette.com/index.php?r=site/blog
Questo look è stupendo altro che pigiama . Baci
http://www.therosestrawberry.com
che bella!! questa tendenza è spopolata ormai e io ne avevo un po’ di dubbi, ma vedendoti mi sono ricreduta!
un bacione
http://www.mammaaltop.com
E’ cambiata la moda, l’alta moda e la comunicazione, si evolve tutto tesoro e noi non possiamo farci nulla!
bacioni
http://www.theshadeoffashion.com
You look so fab! Love the all white outfit!
xx
Mademoiselle Coconath
http://mllecoconath.com
You look lovely in all white!!
Tina
http://www.justatinabit.com
Strepitoso questo look! Il pigiama di Zara è decisamente chic e tu lo indossi divinamente!
Baci
http://www.dontcallmefashionblogger.com
Imparo sempre un sacco di cose dai tuoi post Eli!
Sei super chic con quel pijama, adoro la foto col giornale! 🙂
Bacioni
Martina
http://www.pinkbubbles.it
NUOVO POST
troppo bello questo look, il top è meraviglioso
Ogni volta che voglio leggere riflessioni interessanti e non banali sul mondo della moda, apro il tuo blog!
Detto questo, in total white sei uno splendore tesoro… definirti elegante è davvero poco!!
The Princess Vanilla
Sei sempre più bella, questo pigiama su di te è strepitoso, ci vuole il fisico e ci vuole la classe per portarlo così ! Concordo con te al 100%, in una casa di moda il designer è fondamentale, deve essere una sorta di divinità, non potevi scriverlo meglio, ridurre l’alta moda solo a un fenomeno consumistico è sbagliato, si parla di vendere sogni…bellissimo articolo ! Baci
Fashion and Cookies – fashion blog
Buon 8 marzo, Elisa, sei in splendida forma.
Stavo cercando il report originale di Kepler su Lvmh da mandanrti ma per ora non lo trovo, intanto ti giro questo pezzo, chissà se ti può aiutare:
http://www.milanofinanza.it/news/lvmh-titolo-in-volata-dopo-i-conti-201602031034418578
Non è da tutti saper portare un completo così e tu ci sei riuscita alla grande!!
http://www.glitterchampagne.com
se parliamo di Dior meglio i fantasmi che uno stilista capitato li per chissà quale motivo, mi riferisco a Simons, che non c’entrava niente e si capiva quanto fosse a disagio, per lui era un dovere non un piacere dirigere la maison, per quanto bravo non era in sintonia e difatti alla fine ha lasciato
io l’ho già scritto più volte, il sistema moda, parlando di alti livelli, è una brutta faccenda
per i piani “bassi” invece anche li produzione industriale, tessuti e finiture scadenti, poche idee, un’idea di moda consumistica e seriale
se volete promuovere una moda più consapevole e umana, dovete cercare piccoli brand, gente che lavora su piccola scala, con produzioni umane e idee uniche
non so in Italia quanti ce ne siano, in America per esempio è pieno di brand così, con una forte identità lontana dai meccanismi sia dell’alta moda che del fast fashion, bisogna imparare a guardarsi intorno, ad aprire lo sguardo, non dovete concentrarvi su ciò che NON va ma su quello che ha valore