Easy trend: un tempo si ricercava la felicità, oggi la facilità.
Fanatici del facile, imbevuti di facile, vestiti facile. Il fenomeno “easy-life” ha investito tutti quanti. Siamo tutti smart, scattanti, pratici, disinibiti, insomma, easy. Easy nel lavoro, nelle relazioni, nel tempo libero, nella moda. Quello di cui nessuno parla è la controparte di questo trend. Quello che nessuno dice è che l “easy life” è un fenomeno che avvelena a poco a poco, giorno dopo giorno.
L’abitudine alla facilità-semplicità fa sì che le nostre debolezze si addolciscano, fino a diventare virtù.
Easy trend. Il mito del facile fa parte del nostro quotidiano, ma di cosa si tratta?
Easy: da modalità, a stile di vita, a imperativo.
Easy life: è un modo di pensare, prima, e di vivere, dopo. Uno stile di vita confortevole, talvolta svogliato, ma sempre disinvolto, che dietro la “semplicità” spesso e volentieri nasconde, quando non giustifica, una sorta di “fancazzismo socio-culturale“. Si vede nella moda, lo si riscontra nei rapporti, lo osserviamo sul lavoro ecc.
“Easy” è tecnologia, è innovazione, è comunicazione. La nostra dipendenza dalle comodità, dalla rapidità, dal messaggio diretto, dall’immediatezza dei social, dei video, dal web, da Whatsapp, ha fatto sì che le nostre esistenze si plasmassero in funzione della “easyness”.
Chiaramente, la facilità nel fare, parlare, scrivere ha eliminato quello scarto temporale che favoriva il ragionamento, arginando l’istinto.
Morale: scivolare nel “bestiale” è un attimo.
Easy trend: il troppo facile ci rende tutto più difficile.
A ben vedere, il paradosso è che: più le cose si fanno facili, più diventa difficile gestire la normalità. L’abitudine alla facilità rende insormontabili le dissonanze, le difficoltà. La nostra soglia di “sforzo” (per vestirci, per parlare, per scrivere, per vivere, per fare l’amore…) si abbassa. Ne consegue che a livello planetario ci si appiattisce in un indolente, vizioso, consolidato “semplice semplicistico-facile facilistico”.
La facilità annienta l’impegno nel: dire, fare, baciare, pensare, ecc.
A forza di rincorrere la facilità, non si vive, ci si accontenta.
Il pensiero semplice. Dalla moda alla vita, ecco perché sarebbe meglio non crogiolarsi troppo nella semplicità.
Per Iris Apfel semplicità, facilità e praticità hanno ucciso lo stile e forse anche qualche altra cosa. “Easy” sì, ma con moderazione. Semplice, ma solo in apparenza. Ecco perché dall’Haute Couture di Coco Chanel si può apprendere qualcosa di rilevante.
L’Alta Moda costruita da Mademoiselle Coco è un modus vivendi.
Se pensavate che Gabrielle avesse “facilitato la vita” alle donne, bè, in parte, vi sbagliavate. Quando si parla di Chanel, nulla è facile. Nel sogno-pensiero che produceva Gabrielle non c’era niente di “easy”. Se non ci credete, è perché non avete mai indossato Chanel.
[…] in fotografia, il vestito doveva apparire pratico e fatto per durare a lungo. Doveva sembrare rassicurante, quando in realtà era estremamente delicato e fragile. Era fatto di lusso e sensualità in ogni dettaglio, ma questo era proprio il suo più grande segreto.
[…]La sola giacca avrebbe richiesto quasi ottanta ore di lavoro. […]E poi c’erano le asole dei bottoni. Quelle di Chanel avevano due cuciture ciascuna. Ciascuna doveva essere ricamata sul lato della lana e su quello della fodera. Quindi andavano imbastite insieme. Era un’operazione molto complicata perché bisognava cucire entrambi i lati con un filo di seta sottilissimo. Così fine e fragile che non era possibile infilarlo nella cruna dell’ago senza prima averlo rinforzato immergendolo nella cera. Perfino i bottoni erano una sorpresa. A un primo sguardo sembravano prodotti in serie, ma in realtà erano fatti a mano. E andavano fissati con punti così sottili che dovevano risultare invisibili a occhio nudo. Infine anche i tessuti creavano mille difficoltà. La blusa doveva essere di una seta charmeuse molto particolare, addirittura troppo delicata per essere tagliata e cucita, ma che al contatto con la pelle dava una splendida sensazione. La lana bouclé dell’abito era di una trama troppo ampia e morbida perché si potesse lavorare a lungo senza rovinarla, ma aveva una consistenza unica. Per cucirla, oltre a una grande maestria, occorreva anche un pizzico di magia e fortuna.
“Il vestito rosa”, N.M Kelby, pp. 83-84
Senza un disegno intricato, senza una minuziosa cura dei dettagli e dei tessuti, l’asciutta moda di Coco sarebbe stata solo comoda: semplice. E alla Storia le cose “easy” non sono mai piaciute.
Fashion Editorial
Gonna paillettes rosa “mermaid” ( v.vestirsi da sirena) OtherStories
Top Zara
Sandali Asos
Tracolla Serapian Milano
Che bel post e che belle foto cara. Kiss
Nuovo post “Ricordi di un’infanzia semplice” ora su http://www.littlefairyfashion.com
Hai ragione, adesso viviamo in un mondo un po troppo ” easy ” per tutto! Lo vedo soprattutto tra i giovanissimi! Per loro è tutto facile, tutto semplice, sacrifici? Zero!
Bellissime foto e location come sempre!
http://www.glitterchampagne.com
Ecco un altro dei tuoi look imbattibili, regina indiscussa del rosa! Questa gonna è una meraviglia e quei sandali ora li vado subito a cercare su Asos, perfetta!!
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
Ricco di spunti molto interessanti il tuo articolo ! E che dire del look ? Quella gonna con paillettes è strepitosa, sfarzosa ma delicata al tempo stesso e la tracollina un gioiellino 🙂 Baci
Fashion and Cookies – fashion and beauty blog
Bellissimaaa la gonna Elisa <3
Chiara
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La gonna rosa sbrilluccicosa è un amore, poi tu queste cose pink sai come renderle chic e sofisticate! Baci Elisabetta
Temo sia vero: il troppo easy finirà per rendere tutto more difficult!
Sei uno splendore, bella la gonna sbrilluccicante!
Kisses, Paola.
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lovely skirt!
xx
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Sarà perchè per noi al facile e dovuto, preferiamo ( o ci viene naturale) il complicato e sudato che però ci da tanta soddisfazione
Queste siamo noi … banali, ordinarie, comuni, insomma noi stesse con tutti i nostri pregi e difetti ma semplici proprio mai! preferiamo diverse che tra l’altro ci sembra un tema molto caldo.
Ovvio che tu non sei tutt’altro che semplice come i tuoi argomenti ma sempre splendida
http://nerose-accessories.blogspot.jp/
B&M
Beh a mio parere la semplicità richiede molta ricerca nella moda (se fatta BENE). In architettura le linee più ricercate molto spesso sono le più studiate, tratte da pensieri e filoni non proprio semplici da capire…La semplicità è un concetto relativo e molto più ampio in alcuni ambiti 😉
Baci!
http://www.naylac.com
Bel post Eli e la gonna è uno spettacolo.
Marianna
http://www.heesallure.com
Io sarei per l’easy solo perché sono immensamente pigra…..
Oh ely ma che bella sirena sei?
http://www.dontcallmefashionblogger.com
quella gonna mi piace troppo, te lo avevo già detto! e quel make up… *-* ti dona un sacco!
bacini
http://www.thefashionprincess.it/
Hai toccato un tema che mi ossessiona in questo periodo. Soprattutto per quanto riguarda il tempo, abbiamo facilitato tutto con la tecnologia e il nostro tempo è sempre più scarso. Vedo tante persone easy, comportamenti easy facilitati da molto xanax però… Un abbraccio Elisa.
Maura
http://www.trama.life/
L’easy chic anche nel pensiero, se significa leggerezza d’animo, anche si.
Lasciando perdere per un attimo la moda, s’intende.
Baci di paillettes (come la meravigliosa gonna)
Anch’io ci penso spesso, tutto questo easyness dove mi porterà.
Però ammetto che fa comodo, e prima o poi ne pagherò il prezzo.
Con te, non ha niente a che fare, lo dimostrano le foto.
Baci
http://www.mammachefashion.com
Ahhh, il facile, non so nemmeno cosa significa. Io mi devo complicare la vita a prescindere, sennò non godo. L’ho fatto negli studi e nella vita privata. Nell’abbigliamento un po’ meno ma perché sono svogliata. Adoro le cose che gli altri non hanno.
Forget the mermaids, you look better! XX Charissa | Lady Goldapple
I am sure this piece of writing has touched all
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Perfect looks beautiful.
http://www.ootdchannel.com/