Fenomeno Influencer: l’Influencer è passato di moda
Fenomeno Influencer: gli Influencer come li avete pensati fino ad ora sono destinati all’estinzione.
Quanto può essere dura da estirpare l’abitudine al brutto? Quanto senso ha ancora convivere con la demenzialità? Mi sono fatta un giretto su molti siti che riportano le classifiche di quelli che dovrebbero essere gli Influencer del 2016. Tralasciando Chiara Ferragni, la lista annotava ancora personalità quali: Mariano Di Vaio, Chiara Nasti, Melissa Satta, Chiara Biasi, Maddalena Corvaglia e Alessia Marcuzzi. Mancavano solo Laura Freddi e qualche senza tetto della Casa del Grande Fratello per completare il quadretto.
Influencer: ecco l’oscura verità sugli “INFLUENCER”
Come funziona il sistema di quelli che oggi (da troppi) sono ancora considerati i BIG INFLUENCER del web?
Un giorno di alcuni anni fa, delle agenzie e dei gruppi editoriali si sono messi d’accordo su quale idiota investire. Doveva essere un idiota carino, che si presentasse bene, che ubbidisse, che scodinzolasse e che si lasciasse guidare da chi gli stava intorno. Hanno così costruito dei personaggi da copertina, sfruttando l’onda divistica del fashion blogging alla Chiara maniera. I vantaggi, ovviamente, erano molteplici per tutti. Le testate, ad esempio, intorno a questi fenomeni creavano interesse e dibattito. Per le agenzie con a capo volti-un-tempo-noti, invece, erano un pretesto per rimettersi in campo riciclando amici e vecchie conoscenze nell’ambito dello spettacolo e della moda.
Il fenomeno Influencer, un virus per le nuove generazioni
Il sistema di obnubilamento delle coscienze era perfetto. La figura dell’ Influencer, infatti, alimentava nel pubblico in equa parte un sentimento di frustrazione-desiderio, di amore-odio. Queste due forze contrarie lavoravano al medesimo risultato: alimentare mitologie a cui il popolo italiano era già abboccato, come quella del “lavoro non lavoro” e del “successo facile”. Mitologie che annullassero parole quali: sacrificio, preparazione, informazione, formazione, cultura ecc.. Nel particolare, il desiderio di emulazione dell’ Influencer nasceva dal constatare che l’ “idiota comune” poteva avere successo (sentimento inclusivo: se ce l’ha fatta lui ce la posso farcela anche io cit.), la frustrazione, invece, scaturiva dal fatto che la dura realtà era molto diversa: solo all’idiota PRESCELTO( a uno su mille)poteva accadere il miracolo Italiano. Ed ecco maturare il sentimento esclusivo: il fatto di non poter accedere alla fortuna dell’ “idiota eletto”, aveva come conseguenza rabbia e insoddisfazione generale verso la vita.
Amore o odio che fosse il rapporto verso l’Influencer del caso, le conseguenze per il consumo erano sempre positive.
Perché gli Influencer sono stupidi? Non è un caso.
Se Mariano di Vaio & Co. pubblicano libri di figurine non c’è da meravigliarsi. Sono azioni di marketing volte a destare l’attenzione dei media e dei social. Siccome questi personaggi non fanno più notizia, la notizia viene creata a tavolino dai manager. E diciamocelo: quella di Mariano, uno scrittore al Pitti, è stata proprio favolosa. I media, fino ad oggi, hanno lavorato in stretta collaborazione con i fenomeni da baraccone-web. Hanno, infatti, sfornato e investito sulla promozione di personaggi senza senso per annullare l’iniziativa dei talentuosi e favorire la mediocrità.
Investire sui mediocri, sfiducia i capaci. Ghettizzando i meritevoli, viene garantita la conservazione del “potere” nelle mani dei soliti imbecilli.
Quale destino per l’Influencer? Cosa sta succedendo oggi?
Se è vero che nei prossimi cinque anni la metà dei ricavi del lusso sarà influenzato dal mondo online (fonte Pambianco), è anche vero che i comportamenti del pubblico stanno cambiando irreversibilmente. Le esigenze dei fruitori sono diventate più selettive, inoltre, la mission dei marchi non è più parlare con il maggior numero di persone possibile, ma intercettare quelle nicchie di pubblico che garantiranno loro un giusto ritorno d’investimento.
Per conquistare il consumatore è importante creare una comunicazione costante e di valore. A distinguere un brand è la sua storia, ma anche la capacità di raccontarla, i valori e l’immagine che trasmette.*
Se il successo di un marchio sta nel suo sapersi raccontare, il mercato non ha più bisogno di Influencer ma di Inspirer.
Influencer? NO, INSPIRER
L’Inspirer è un flaneur sociale. Un “botanico del marciapiede digitale”, un osservatore attento, uno specialista in un ambito ben definito, un visionario che crea percorsi narrativi immersivi e non convenzionali attraverso più piattaforme. In quanto Inspirer, il suo rapporto con il pubblico è paritetico e fondato sulla reciproca stima.
Se il lavoro dell’Influencer si sviluppava in superficie, quello dell’Inspirer si diffonde in profondità.
E così sfuma nel suo stesso nulla l’illusione dell’Influencer. L’Influencer, incarnazione vanesia ed evanescente della moda, perirà della sua stessa ragion d’essere: un trend. Collocato in un presente senza futuro, al di fuori di un intreccio narrativo ben strutturato, la vita dell’Influencer non ha consistenza.
Non c’è nulla di più effimero del nostro apparire.
C’è spazio per tutti, ma non c’è più posto per il niente.
L’Influenza? Al massimo può essere stagionale, come arriva se ne va.
immagine copertina via pinterest.com
Fashion Editorial
i do inspire
Maxi dress Other Stories
Secondo me ce ne sono troppi e pochi tra questi sono dei veri influencer . Stupendo questo look così leggero . Baci
http://www.therosestrawberry.com
Il concetto di “Inspirer” mi piace moltissimo, lo vedo anche più adatto a me, alla mia personalità, al mio modo di comunicare! Beh non ke mandi certo a dire! bene! Ah, dimenticavo: Shooting fantastico!!!
XoXo
Mary, new post-> http://modidimoda-mapi.blogspot.it/2016/06/posso-offrirti-un-tramonto.html
W la sincerità!!!
Complimenti per il post e naturalmente per le fantastiche foto. Kiss
“Ricordi di un’infanzia semplice – Parte 2” ora su http://www.littlefairyfashion.com
Che bel vestito mi piace molto il colore.
Per quanto riguarda gli influencer sono d’accordo con te!
Eh cara Elisa, viviamo in un mondo difficile!!
Belle le tue foto in mezzo ai campi di lavanda!!
http://www.glitterchampagne.com
ecco infatti stiamo andando oltre per fortuna. Dobbiamo solo diffondere il verbo e aspettare che se ne accorgano anche gli altri.
Comunque sai a cosa non avevo mai pensato?!? che scegliere degli influencer cosìmediamente inutili doveva proprio dare l’idea di dire “se ce la fa lui ce la faccio anche io”. Proprio come fumo negli occhi.
la lavanda <3
xxx
mari
Ogni volta che devo il nome Mariano e la parola Influencer nella stessa frase ho i brividi!! Look e foto strepitosi come sempre, bellissimo poi questo make up nude.
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
Investire sui mediocri sfiducia gli incapaci, verissimo 🙂 Bellissimo post Elisa e foto super, bello questo maxi dress ! Baci
Fashion and Cookies – fashion blog
Look at you! So stunning my dear. Loving the silky dress in combination with the background, gives it a very magical feeling altogether! XX Charissa | Lady Goldapple
L’influenza una cosa stagionale?! Mm chissà, per noi vale ancora molto..
Scatti stupendi in questo bellissimo posto :)!
Un bacio e buon inizio settimana :-*.
Monica & Tatiana.
Ambitionofstyle.blogspot.com
Mi vien da ridere, perché ho pensato molto a questa cosa girando per il web. Che senso ha puntare sulla mediocrità da parte di un’Azienda? Il denaro. Viviamo in un paese mediocre, con un pubblico mediocre che apprezza le persone mediocri (non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma nella maggior parte dei casi è così). E’ queste tali persone non si rendono conto di esserlo. Ho guardato due numeri qua e là, che non corrispondono assolutamente a quel che gradisco io. Penso di essere una persona abbastanza oggettiva.
A me piace questo maxi abito <3 Così chiaro sullo sfondo della lavanda è il top!!!!
Kiss
Carolina
http://www.thesmartdressing.com/
Che poesia questa location!
A me fanno tanto sorridere. E mi chiedo ma anni fa quando ero un adolescente a chi voleVò somigliare? Viviamo nell’epoca del qui e subito, del a che serve studiare, di fisici mostrati in ogni dove, di polemiche sterili e di antipatiche ochette che difFo dono, ed ebbene che i brand se ne accorgano, l’idea che la cultura, la passione non servono a nulla..meglio pesare due grammi..però sei una vip se stai con il calciatore!!! E la cosa triste è che hanno un seguito pazzesco! !
Lalu
http://Www.ilquadernodilalu.it
E meno male che (forse) si sta passando oltre! La comunicazione, quella vera, è altra 😉
Tu mi fai sempre sognare con questi shooting *-* Questa è la meraviglia, poi lo sai che amo la Provence!!
un bacione <3
http://www.thefashionprincess.it
Influencer di un gruppo di pecore, direi.
Ispirer suona meglio già nell’animo.
Tu, fantastica in tutto, abiti e parole.
Baci
http://www.mammachefashion.com
Conquistare le nicchie, non è roba da poco…non è roba da influencer, hai ragione!
Fantastico questa distesa di lavanda, bellissimo il tuo abito!
Kisses, Paola.
Expressyourself
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Oh certo che non le mandi a dire eh?
Mo’ pure il libro di figurine? Non ne sapevo nulla! #defungo…..
Tu sei molto romantica con questo look e le foto sono molto belle!
http://www.dontcallmefashionblogger.com/
Tu decisamente appartieni alla seconda categoria, quella di chi ha sale in zucca .
Ho conosciuto alcune di queste cosiddette influencer, una in particolare, e mi sono chiesta come avesse fatto a diventare così famosa!
Non emergeva certo per simpatia o fascino, tantomeno per finezza, ma era un perfetto esempio di mediocrità.
Difficile pensare a un consenso così alto di pubblico, senza l’intervento di abili manager dietro.
Però i brand se la contendono, tanto quello che interessa è ciò che piace alla gente, anche a discapito dell’immagine.
Preferisco far parte della tua categoria, Eli, senza alcun dubbio!
Sei un incanto con questo abito e che meraviglia queste foto nel campo di lavanda!
Un bacio<3
Martina
http://www.pinkbubbles.it
NUOVO POST
“Però i brand se la contendono, tanto quello che interessa è ciò che piace alla gente…”.
Mai sentito parlare di “bisogni indotti “?
Le aziende produttrici di determinati prodotti, superflui mai indispensabili, tramite la pubblicità martellante e, adesso, gli influencer (quando ne ho sentito parlare la prima volta pensavo fosse gente con la febbre ) inducono le persone, non pensanti, di aver bisogno dei loro prodotti, che a loro piacciano determinate cose.
Le persone veramente libere sono coloro che pensano con la propria testa. Purtroppo sono davvero poche.
questo fenomeno non è conosciuto solo in Italia, ma anche in altri stati.. io da quando sono diventata mamma la parola influencer, penso alla influenza e perciò ne sto alla larga 🙂 influenzare le prrsone? ma chi cavolo sono questi? Chiara ce ne una sola e le altre non potranno mai essere come lei,ma purtroppo questo ancora non riescono a capire.. a me piace la tua categoria!!
sei un incanto tesoro! bellissimo abito!
un bacio
http://www.mammaaltop.com
Il connubio idiota/influencer mi ha fatto ridere per cinque minuti anche se è prima mattina e non sono troppo sveglia!!! La storia dell’influencer è un po’ simile a quella dei protagonisti del Grande Fratello e spero farà la stessa fine….le foto sono bellissime, immagino saranno state scattate in Francia. Complimenti! Un bacio,
Eni
Eniwhere Fashion
Eniwhere Fashion Facebook
non seguo nessun influencer sinceramente, mi hanno saturato tutti, compresi i profili IG seriali, non comprendo più i meccanismi alla base del web social di oggi, perchè fondamentalmente non li condivido, dovremmo svegliarci da questo incantesimo collettivo
Anch’io ho avuto la mia esperienza con gli influencer che però non ha avuto un piacevole risultato. Spiego tutto quì: http://www.pompeopipoli.it/social/chi-sono-gli-influecer/