Pokemon Go: siamo tutti adultescenti, o meglio, adultinfanti, ma che male c’è?
La notizia è che non c’è da stupirsi sulle proporzioni della pandemia Pokemon go che si è abbattuta sulla popolazione.
I sociologi e gli psichiatri affermano che presto la mania riguarderà un adulto su 2 (fonte Adnkronos)
Se poi si considera che l’app è gratuita e che si sperimenta la realtà aumentata, si fa presto a parlare di ossessione e/o dipendenza.
Golpe Pokemon: una rivoluzione annunciata, siete tutti invitati. Pokemon o non Pokemon (ricordiamoci Candy crush o Angry bird), negli over 30 è evidente l’affezione da patologia regressiva, ovvero, da una sempre più incalzante necessità di evadere dalle afflizioni del reale grazie all’adozione di usi e costumi puerili.
Si tratta di un comportamento “fortemente immaturo che aggancia diverse generazioni su un obiettivo apparentemente assurdo e infantile, specchio di una contemporaneità decadente. […]*
Ma perché questi “Signori e Signore” hanno così bisogno di comportarsi da bambinoni? Ne hanno bisogno per sopravvivere, per oscurare la realtà, in questo caso creandone un’altra. Il reale è diventato insopportabile, pertanto, tutto quello che ruota attorno alla sfera ludica garantisce loro sollievo immediato.
“E’ pensabile, che questa infantile compulsione rappresenti una sorta di rimozione generale dai problemi che angosciano il mondo e da un presente che richiederebbe, invece, ben altri comportamenti“.*
Ma perché gli adulti di oggi non sanno più convivere con la realtà?
Non è solo colpa nostra, è la vita che di colpo è diventata una questione troppo “incerta”.
Nel “pre-internet/social” succedeva che i vecchi media con le loro informazioni parziali ci cullassero nel loro ventre edulcorando la verità, mostrandoci chiaramente i buoni e i cattivi, allorché tutto aveva un senso. Eravamo certi che il bene avrebbe prevalso sul male del mondo e su tutti quei brutti cattivoni colpevoli di minare la nostra ricerca della felicità.
La vita seguiva un copione ben definito, tutto era chiaro: ci veniva detto chi elogiare e amare e chi odiare.
Oggi è tutto diverso, le informazioni non sono più mediate SOLO dai “premurosi genitori della cultura” e il mondo ha un altro senso. Si è perso il confine tra “malvagi e buoni” e proprio dove pensavamo di trovare l‘happy ending abbiamo trovato il turning point.
I buoni escono di scena, entrano precarità, dolore e sconvolgimento.
Proprio ieri cercando di dare una spiegazione alla crisi del lusso nella moda ho parlato di precarietà, incertezza e fine dell’Innocenza della massa. Consapevolezza, diffidenza e criticità accentuata sugli “affari oscuri” del mondo che guidano eventi, crisi e catastrofi hanno scosso tutti quanti (o quasi), questa è la verità. Ne consegue che qualsiasi specie di uscita d’emergenza dal mondo venga presa al volo. Se queste uscite di emergenza poi vengono anche costruite ad arte da mostri digital come nel caso dei Pokemon go, il successo è presto fatto.
“Ma che colpa abbiamo noi” se vogliamo solo un po’ di felicità?Sì, perché, l’app Pokemon go è stato solo il formaggio messo davanti alla tana per far venire bene allo scoperto il disagio che vive in ognuno di noi, ma a livello macroscopico.
immagini via pinterest.com
La notte cade su di noi
la pioggia cade su di noi
la gente non sorride piu’
vediamo un mondo vecchio che
ci sta crollando addosso ormai
ma che colpa abbiamo noi?
sara’ una bella societa’
fondata sulla liberta’
pero’ spiegateci perche’
se non pensiamo come voi
ci disprezzate come mai?
ma che colpa abbiamo noi?
e se noi non siamo come voi
e se noi non siamo come voi
e se noi non siamo come voi una ragione
forse c’e’
e se non la sapete voi
ma che colpa abbiamo noi?
[•••]
*http://www.adnkronos.com/salute/2016/07/18/allarme-pokemon-mania-rischi-per-gli-over-adultescenti_2D8aIqaGCnrtQVMVLpM5gP.html?refresh_ce
Ne parlavo ieri con Abe e ci siamo incuriositi, poi ho visto il tuo tweet dal sole 24ore, ci abbiamo capito qualcosa in più e l’ho pure ritwittato. Partendo dal presupposto che non so se ci sia la app per Windows Phone, devo ammettere che è un gioco che non mi interessa. Bell comunque il post e bellissimo anche il precedente. L’outfit e la location erano davvero ottimi!!! Un bacio,
Eni
Eniwhere Fashion
Eniwhere Fashion Facebook
Vedere over30, come dici, per strada alla ricerca dei pokemon mi fa sorridere.
La cosa che attrae è senz’altro la realtà aumentata, però in effetti ritrae la tristezza di questi tempi.
Baci
http://www.mammachefashion.com
ecco io che già lo volevo provare ora lo vado a ascaricare subito perché francamente non ci trovo nulla di male. Dipende sempre da come le usiamo le cose. Il male non sta mai in loro, ma in noi.
xxx
mari
http://www.ilovegreeninspiration.com
Per me siamo alla frutta …. ohhhhh
http://unconventionalsecrets.blogspot.it
Scaricato, giocato ma mi sono già stancata 🙂 Per il lavoro che faccio, ma anche per la mia naturale curiosità mi piace sperimentare, senza pregiudizi. In definitiva penso che qualsiasi strumento, app, social network, gioco sia appunto uno strumento. Degenerazione o virtù non sono negli strumenti ma nell’uso che scegliamo di farne.
Baci
Marianna
http://www.heelsallure.com
Nella vita ci vuole anche la spensieratezza, trovo buffo e anche divertente vedere le persone in giro giocando. Un abbraccio
Maura
http://www.trama.life