Instagram e moda: come funziona?
Instagram e moda, qualche numero: 500 milioni di utenti al mondo utilizzano questo social ogni giorno. Più volte al giorno. Il 50% di questi individui, poi, segue le aziende. Altrettanti soggetti seguono persone “influenti” (ma diciamo pure “ad alto tasso d’ispirazione“). Persone in grado di trasformare gli sguardi in desideri. E i desideri in processi mimetici, quindi, in comportamenti d’acquisto.
Può la moda fare a meno di Instagram?
No. Nessun tipo di marchio, adesso, può fare a meno di Instagram. Nemmeno Valentino può, nonostante la testimonianza “distopica” che Pierpaolo Piccioli dà sulla moda “popolare” (dovuta probabilmente all’ebbrezza del recente, felice debutto in solitaria).
[…]la moda cerca di essere troppo popolare […] C’è bisogno degli addetti ai lavori che vedano e raccontino e decodifichino ma l’avvento dei blogger, degli instagrammer, ha tolto la magia e ha creato l’illusione che tutti potessero parlarne e scriverne […]*
Come se in un’Italia fondata sulla MEDIOCRAZIA, le posizioni lavorative ricoperte fossero una limpida espressione del talento e della specializzazione di un individuo. Un’affermazione infelice, che se si realizzasse, andrebbe solo a far morire il merito, lo stesso che in Italia resiste proprio grazie a quella grande incubatrice di tecnocreativi, che è il web.
“Blogger e Instagrammer fanno morire la magia della moda”. E quando a postare sono i giornalisti?
Il ragionamento di Piccioli che vede blogger e instagrammer “di ruolo” come fautrici della scomparsa della magia nella moda suona tanto privo di lucidità quanto i deliri di Re Lear con il matto. Uno scivolone il suo, nel più superficiale (e démodé) dei luoghi comuni, e anche un po’ ingrato, viste le prime file del suo ultimo défilé. Sì, se lo poteva proprio, risparmiare.
Instagram rende tutto più popolare, ma non era quello che i marchi volevano?
Se proprio vogliamo rintracciare nei social una delle cause dell’impoverimento simbolico e immaginifico che ha colpito la moda, allora, sarebbe il caso che i grandi PR delle Maison si cospargessero il capo di cenere e rivedessero il loro operato in termini di ritorno d’immagine ( v.Errori di marketing).
Sono stati i PR ad assoldare personaggi sbagliati per comunicare un certo tipo di messaggio. Un messaggio che, in effetti, è troppo spesso scaduto nel superficiale.
Detto questo, credo che anche su Instagram, proprio come è successo con i blog, non si sia lontani dal fare un repulisti definitivo in funzione della qualità. D’altronde tutto si evolve.
Instagram testa l’insta-shopping: cioè praticamente sgancia una bomba
Proprio qualche settimana fa in America e sui device con sistema iOS veniva testato il cosiddetto “Insta-shopping“, ovvero, quella funzione che permetterebbe di essere indirizzati sull’e-commerce direttamente dalle foto di Instagram.
Ovvero, dopo aver ricevuto le informazioni desiderate grazie al bottone “tap to view” collocato in basso a sinistra dell’immagine e senza dover chiudere la app. E se consideriamo che fra gli italiani che fruiscono il web il 12% ha l’obiettivo esclusivo di acquisire informazioni sul prodotto, mentre il restante 88% ha anche quello di fare acquisti*, mi pare che l’idea di offrire l’informazione e l’acquisto diretto dal social dell’ ispirazione per eccellenza sia un business di sicuro successo.
Instagram e moda: conclusioni:
Instagram non può sostituire niente di quello che c’è già (intendo magazine, siti, blog), ma è inequivocabilmente un valido alleato dei brand in quanto catalizzatore di sentimenti e azioni. Azioni che potrebbero essere dettate sempre più dall’impulso, qualora ci dovessimo trovare a comprare desideri appena “sfornati” dagli abili addetti ai lavori digitali.
Editoriale
*http://www.corriere.it/moda/news/16_novembre_11/pierpaolo-piccioli-sbagliato-raccontare-abito-instagram-5c82678c-a838-11e6-b076-c4200a7222c9.shtml
*http://www.nielsen.com/it/it/insights/reports/2016/connected-commerce.html
“Instagram… un valido alleato dei brand in quanto catalizzatore di sentimenti e azioni”, conclusione – a mio parere – perfettamente aderente all’attuale stato delle cose.
Ottime osservazioni bella Eli!
baci
Ottima riflessione, bellissima l’ultima parte. Kiss
“Un giorno speciale per Stella” ora sul mio blog http://www.littlefairyfashion.com
Da quando ho scoperto IG non riesco più a farne a meno, trovo sia molto efficace e incisivo. Detto questo tu sei come sempre strepitosa!! Foto pazzesche.
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
io penso che Instagram sia il social più efficacie ed intuitivo del momento e personalmente lo seguo molto perchè amo le fotografie
Kisses darling
Bellezza pour femme – fashion blog di Marzia Amaranto
My Facebook
My Instagram
IG è il social che preferisco, più immediato e diretto ma c’è ancora qualcosa disposto a negare la cosa?
http://www.glitterchampagne.com
Bellissima come sempre! Adoro gli stivaletti!
Un bacione,
Mary
Fashion secrets of a pretty girl
FACEBOOK – INSTAGRAM – TWITTER – LOOKBOOK
Molto interessante il tuo post Eli! Adoro le tue parole e le tue foto!
Ti auguro un fantastico lunedì!
baci
Dili
Nuovo post: http://www.milanotime.net/blog-tips-5-myths-about-blogging/
Come al solito molto interessane. Instagram mi piace molto. ..racconti x immagini…e lo trovo il più adatto alla moda!
Si forse è stato fatto l’errore di scegliere le persone sbagliate!
Lalu
http://Www.ilquadernodilalu.it
Chi disprezza compra….è sempre stato così!
Noi ti adoriamo, location pazzesca, look perfetto, capelli al vento…e via.
http://nerose-accessories.blogspot.it
Barbara e Michela
Instagram è un social network e come tale andrebbe utilizzato
ho trovato deludente la scelta di molte blogger di lasciar perdere il blog per dedicarsi solo agli scatti su IG, una mancanza di personalità a mio parere…
essendo un social lo uso e mi aspetto una funzione pertinente, non ecommerce o altro
ma sai quanto lavoro si risparmiano le fanciulle INSTAGRAMMERS cosiddette?