Consumi di moda: Instagram e quell’ossessione da vanità o novità?
Consumi di moda, cosa è cambiato?
Piccolo riassunto delle puntate precedenti
C’erano una volta gli appuntamenti stagionali con il ready to wear e l’haute couture. Ma arrivò il giorno in cui Zara &Co. cambiarono tutto, comprese le stagioni e le mezze stagioni. Per arginare il danno del successo dei giganti “low cost”, il lusso si inventò le Cruise collection. Poi venne Instagram e anche le più riluttanti Maison si piegarono al suo potere. Intanto, siccome il fast fashion affinava sempre di più le sua armi, molti marchi corsero ai ripari sperimentando il see now buy now, mentre altri accorparono le sfilate maschili e femminili. Oggi, la concorrenza in termini di servizi e novità è sempre più agguerrita, ci sono Amazon, Asos e simili ed è tutto molto più complicato e veloce, tanto è vero che anche i colossi come Zara e H&M soffrono. Ma cosa sta succedendo?
Consumi di moda: velocità e novità stanno risucchiando la moda in un grande buco nero. Tutta colpa di Instagram
Volendo adattare il pensiero di McLuhan alla situazione contemporanea potremmo dire che: i social media sono il messaggio. Dando per assodato che Instagram è il social network della moda, tra i maggiori colpevoli della crisi del fashion system ci sarebbe proprio Instagram.
“la struttura comunicativa di ogni medium suscita negli utenti-spettatori determinati comportamenti e modi di pensare e porta alla formazione di una determinata forma mentis”.
La forma mentis consegnata da Instagram al mondo ha come valori cardine: novità e immediatezza.
Instagram ha ridimensionato le distanze tra brand di moda e consumatori, ma nello stesso tempo ha azzerato il divario linguistico-espressivo tra marchi, appiattendo i loro mondi in una griglia fotografica e inducendoli alla ricerca di una popolarità spesso sconveniente. Le Maison più prestigiose e i brand meno conosciuti, (proprio come i singoli individui), da un momento all’altro si sono trovati sullo stesso piano. Tutti uguali, tutti intenti a maneggiare il medesimo codice linguistico e a adottare, pressoché identiche, strategie persuasive.
Consumi di moda e consumo visivo
Il nostro modo di comunicare si è appiattito sul visivo. Un visivo, però, che ha fatto dell‘istante un momento cruciale e del compiacimento altrui un obiettivo da perseguire a tutti i costi.
Nuovi scenari
Amazon e Asos stanno forzando la mano sul servizio di consegne rapide, e non è un caso.
Meno tempo gli e-commerce impiegheranno nel consegnare gli ordini, più la gente sarà spinta a fare nuovi acquisti.
Ma che acquisti?
Acquisti da postare subito, ovviamente.
Il “grado zero” della moda non è mai stato così vicino. Si tratterebbe di uno stadio di sclerotizzazione limite del meccanismo consumistico di moda in cui parole come “bellezza”, “sogno”, “qualità”, “lusso”, “tendenze” ecc. divengono altamente irrilevanti e lasciano il posto a una caotica, inafferrabile, immediata “esigenza di novità” (novità intesa quindi come originalità, bizzarria, eccezionalità, di sicuro impatto visivo).
In pratica si comprerebbe solo per il gusto di avere qualcosa di “impressivo” da mostrare.
L’atto di consumo non sarebbe più guidato dall’ambizione di possedere un determinato oggetto (con relativo valore simbolico), bensì, dalla necessità di condividerlo (in quanto nuovo) con il popolo dei social.
Su Instagram funziona il “non già visto”.
Non importa se bello o brutto, costoso o meno, l’importante è che sia “nuovo“.
In questo modo, dopo un acquisto già indossato e fotografato, il consumatore sarebbe spinto a comprare ancora e ancora. Non tanto perché seguace di un particolare stile o perché persuaso dall’identità di un determinato marchio, ma perché consapevole di aver esaurito la sua personale
“portata sociale di novità”.
“Il nuovo è la droga dei nostri tempi […]e il nuovo inevitabilmente è o cerca di essere moda“
[…]Il nuovo ha un potere fascinatorio fortissimo. E’ per così dire la sirena della contemporaneità. Il nuovo ci fa sentire meglio, carezza il nostro io, risveglia il narciso che sonnecchia in ognuno di noi*.
“L’invezione della moda“, M.Baldini, p.73, Armando Editore
ps: potrei anche sbagliarmi. Anzi, sicuramente.
No…non sbagli mai
Si e arriverà l’app con ” l’abito filtro” da cambiare look a ogni scatto, dove saremo perfetti faccendo aperitivi in posti virtuale incredibile… il futuro che ci aspetta
Maura
http://www.trama.life
Bello questo outfit!
Un bacione,
Mariateresa Scotti
Fashion secrets of a pretty girl
FACEBOOK – INSTAGRAM – TWITTER – LOOKBOOK
Ogni volta mi lasci senza parole con i tuoi look e foto.
Sei bellissima. Kiss
Nuovo post “Fai ciò che ami….sempre!” ora sul mio blog http://www.littlefairyfashion.com
Instagram ha creato anche dei mostri in effetti!!! W la realtà virtuale dei nuovi media!!
Bacioni
http://www.glitterchampagne.com
Instagram è la vera rivoluzione degli ultimi anni, e la moda in ogni sua forma in qualche modo si deve adeguare.
Tu non sbagli mai un colpo, look fighissimo!
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
hai super ragione, concordo in pieno … bellissime foto!!
baci
http://www.unconventionalsecrets.com/