Haute Couture 2017: rileggendo con occhi nuovi l’evoluzione di un format
Haute Couture 2017. E’ appena finita la settimana dell’Haute Couture e già si parla di quella che dovrebbe essere la super fashion week Milanese di settembre. Come in una staffetta senza capo, né coda, le capitali si “passano” un testimone, che diventa sempre più dichiarazione di velleità tediose e di creatività affondate (salvo qualche eccezione, ma pur sempre eccezione, appunto).
Creatività affondate un tempo lontano insieme ai loro compianti capitani. Gli stessi, che nel secolo scorso sfondarono l’entrata principale della storia della moda per prendere posto nell’eternità. Quei personaggi, su cui, peraltro, si regge ancora oggi gran parte del business dei più importanti marchi di lusso. Che marchi? Uno su tutti è proprio Maison Chanel. Una Maison che intorno al mito di Coco “incollato” su borse e profumi, riesce ancora, piuttosto elegantemente, a distogliere l’attenzione dall’imbarazzante impasse creativo di Lagerfeld.
Haute Couture 2017
Flaccavento sul Businessoffashion tira giù le somme sulla settimana dell’Haute Couture ed elabora la tesi della confusione. Ed è vero, la confusione è l’unica espressione in grado di dare un senso a quello che sta accadendo nel sistema moda.
Ma riavvolgiamo il nastro: cosa è successo durante l’Haute Couture Parigina che si è appena conclusa?
Volendo riassumere al massimo, è stato tutto molto scenografico, ma anche inaspettatamente “inadeguato” alle aspettative di una settimana dedicata al super lusso. E non solo per l’ufficiale entrata nel calendario dei marchi prêt-à–porter (di cui ho parlato la scorsa settimana).
Non volendo entrare nel merito indiscutibile della ricercatezza dei tessuti e della superlativa lavorazione artigianale degli abiti (per carità), come tanti hanno notato, alcuni massimi esponenti della kermesse hanno esposto la loro “esclusività” adottando un codice stilistico inusuale. Inusuale, poiché molto “accomodante”, nel senso di “informale” e (apparentemente)molto-troppo vicino alle collezioni ready to wear.
Una grande amalgama di silhouette dalla vocazione daily, che hanno fatto della settimana Haute Couture, un contenitore di appuntamenti non così diversi dalle solite presentazioni intermedie (Pre-fall e Cruise).
E così, tra Haute Couture, Demi-Couture e Ready-to-wear tutto sembra rimescolarsi e sovrapporsi
Da una parte i marchi ready to wear inclusi nel calendario, facendo la parte dei vanagloriosi “arrampicatori sociali”, si sono caricati d’ambizione mostrando un savoir faire posticcio. Dall’altra, invece, le Maison storiche hanno stretto ancora di più il divario tra le collezioni Haute Couture e pronto da indossare. Ma dietro l’aleatorio concetto di contemporaneità, palesatosi in massimo grado nell’operato di Piccioli per Valentino, che cosa è rimasto?
Incompiutezza? Non sense?Estraneità? Forse tutte e tre le cose insieme. O forse altro.
L’Haute Couture del 2017 è facile da indossare. Facile da capire e facile da vendere.
E’ cambiato il format. Senza troppe filosofie.
Volendo osservare la situazione del sistema nel suo complesso, poi, si arriva a comprendere anche i singoli episodi.
A monte, la moda( quasi 2/3 della moda settore lusso) vive nelle mani di 3 o 4 persone. Non sono né couturiers, né stilisti, ma imprenditori, anzi, magnati. Questi Signori, ovviamente, premono per massimizzare i loro fatturati. Questa situazione non solo facilita una certa omogeneizzazione delle tendenze, delle collezioni e dell’offerta in generale, ma tende anche a limare gli istinti artistici dei direttori creativi in funzione di una più facile commerciabilità.
Se a questa situazione sommiamo l’impatto che ha avuto nel settore (in termini di stress per i designer e di disorientamento, per il pubblico) l’adozione dei ritmi da “fast fashion“, si ben comprende quanto sia difficile, se non impossibile, sviluppare collezioni dal sapore autentico.
Lo dico?Va bene, ma sottovoce.
L’Haute Couture è “un affare obsoleto” nel mondo in cui viviamo. Mettiamola così: questa settimana rimarrà il pretesto giusto per mettere su un’esibizione volta e tenere sveglio il pubblico distratto dalla stagione estiva.
E se volete i couturiers di una volta andate nei musei. Quello che è stato è stato, la nobiltà di intenzioni è res amissa.
Chic and sophisticated great look 😉
https://4highheelsfans.wordpress.com/2017/07/06/summer-queens/
Bellissimo articolo e bellissima tu in questo abito rosso. Kiss
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tesoro sei meravigliosa, adoro queste foto!!!
baci
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Ma che meraviglia questo abito, colore, tessuto, linea, mi piace tutto! Sempre splendida!
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
Stupenda come sempre!
Bacioni
http://www.glitterchampagne.com
adoro questo tuo abito Eli!
Nameless Fashion Blog
Passo per un saluto e per augurarti una buona giornata. Kiss
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sei una meraviglia!
bacio
Marina
http://www.sweetlavanda.it
Infatti quello che oggi merita veramente sono le mostre dedicate ai coutouries di una volta. Quella di Dior pare sia pazzesca, dobbiamo andarci.
xxx
mari
http://www.ilovegreeninspiration.com