L’ironia è una cosa seria. E se stessimo esagerando?
L’ironia è una cosa seria. Ironico va bene, ma in quale misura?E se dietro tutta questa “ironia”, uno dei termini più abusati degli ultimi anni, fossimo stati sopraffatti da una invadente normo-imbecillità?
Una imbecillità, quindi, interiorizzata, legittimata e, soprattutto, incoraggiata dalla società e dai social. L’ironia del senso e del luogo comune, si fondono così con un’ironia corroborata da picchi di vanità “pop”.
Dipendenti dall’ironia. L’ironia è ovunque
Pubblicità, politica, moda, televisione: quasi ogni categoria della realtà contemporanea esprime questa volontà all’ironia*.
Ma perché?
L’ironia è una cosa seria: la legalizzazione della stupidità attraverso l’ironia. Il dubbio
Ironia: in gr. eironeia “finzione” , da eiron “colui che interroga fingendo di non sapere” (Socrate). L’ironia come mescolanza di riso e di pianto, come distanziamento dalla realtà, dissimulazione.
“Io non sono stupido, sei tu lo scemo che non coglie la mia ironia“. Ci hai fatto caso? Oggi gli stupidi non esistono. Però, si moltiplicano gli ironici: i portatori sani di ironia e sarcasmo. E’ davvero pazzesco pensare a quanta gente “di spirito” si incontri ogni giorno.
Irony is the most self-defensive mode, as it allows a person to dodge responsibility for his or her choices, aesthetic and otherwise.*
Il multiforme”riso amaro”, che nasconde il disagio
Dietro il dilagare del fenomeno ironico nelle persone, si nasconde un disagio dato dalla paura di essere presi sul serio. L’ironia spopola sui social, perché occulta il terrore dell’essere giudicati.
Mettendola sul piano ironico, siamo tutti liberi di fare e dire delle caxxate. L’ironia, pertanto, ci solleva da ogni responsabilità e si finisce per giustificare tutto, anche le boiate.
L’ironia nella pubblicità: l’escamotage adatto per sviare le critiche
Kering sta registrando risultati da capogiro. Le vendite, nel particolare, sono trainate da Gucci, seguito da Saint Laurent e Balenciaga. Ma cosa c’è dietro questo successo inarrestabile? Sicuramente una comunicazione efficace che fa abbondante uso dell’ironia.
Una comunicazione sopra le righe e IRONICA, infatti, è inattaccabile, poiché dichiaratamente caricaturale, finzionale, esasperata, appunto.
Prendiamo l’ultima campagna Gucci (citazione di serie tv e film fantascientici anni 60), ma tiriamo in causa anche il lavoro di Demnva Gvasalia. Entrambi, pur nelle loro differenze stilistiche, hanno molto in comune: fanno uso di una comunicazione di tipo ludico. Una comunicazione che non si rivolge a una particolare utenza, ma si limita a una full immersion nei labirinti globali della contemporaneità.
Gucci e Balenciaga, una creatività assoggettata all’ironia
Mai come con l’ultima saga aliena anni Sessanta, il team Gucci ha vinto facilissimo. L’ironia ha abbassato le autodifese di noi tutti, voraci, quanto nostalgici collezionisti di mitologie passate.
Gvasalia, dall’altra parte, fin dagli esordi, ha catturato l’attenzione mediatica del pubblico prendendo di mira -ironicamente, ça va sans dire– proprio il mondo della moda. Pur contribuendo ad alimentare il frivolo mercato del lusso, non ha fatto altro che ironizzare sulla sua vistosa superficialità e sull’ “assurdità” dello spreco ostentato (ricordi le costose t-shirt DHL?).
Quindi sì:
l’ironia è il collante ideale per veicolare sentimenti collettivi a personalità individuali. Se a questo escamotage retorico sommiamo l’ampio uso che questi marchi fanno della intertestualità, della citazione, della parodia etc., ne viene fuori un super contenuto ancorato a luoghi comuni dall’immediata riconoscibilità e dall’istantanea comprensione. E il successo virale è assicurato.
Per concluedere:
ridendo e scherzando resta ancora da capire fino a quando il pubblico vorrà restare al gioco, anche se suppongo che dati i numerosi addensamenti di nulla cosmico ormai sedimentati sulle nostre “tragicomiche Instastories”, ci vorrà ancora un nel po’ di tempo prima che la massa si stanchi dell’ironia.
“Wherever the real imposes itself, it tends to dissipate the fogs of irony.”*
immagine copertina via pinterest.com
*https://opinionator.blogs.nytimes.com/2012/11/17/how-to-live-without-irony/?mcubz=2
Come darti torto. Un post che dovrebbero leggere in molti! Kiss
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Bacioni
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sono pienamente d’accordo con te Eli, la Giacca e1 bellissima e molto difficile da portare ma tu hai stile da vendere e ti sta benissimo
Mrs NoOne
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