Cosa vogliono le donne di oggi? Ce lo dice la moda, ecco perché

Cosa vogliono le donne di oggi? Ce lo dice la moda

Cosa vogliono le donne di oggi? Ridefinire il loro ruolo nella società, una volta per tutte.

Femminilità in assenza. Verrà il giorno in cui le donne torneranno a vestirsi da donne, ma non è quello il giorno. La verità è che oggi è il giorno in cui le donne si sono stancate di essere guardate dagli uomini. Guardate, giudicate, spogliate e violate dagli uomini.

La moda abbraccia una“punitiva” anti-seduzione iniettando nella sua austera e insolente deviazione dalla norma la volontà di una definitiva liberazione dall’egemonia dello sguardo maschile. E così, succede che nell’ambiente si parli sempre più di femminismo, di divise e uniformi e molto meno di look e outfit, perché il desiderio ultimo delle nuove generazioni, lungi dal voler attrarre, non brama altro se non il rifuggire e talvolta “ripugnare” gli sguardi dell’altro sesso.

Senza seno è meglio

Lo stile vestimentario femminile sta consolidando sempre di più un atteggiamento che dissimula le differenze di genere, mostrando con orgoglio una fisicità nuova, asessuata, aggressiva, ribelle e insolente. I vestiti potenziano i punti di forza fisici tipicamente maschili, quali spalle, le braccia e il busto, mentre dissimulano i punti deboli. Il seno scompare sotterrato o camuffato da abiti fuori misura.

Che cosa vogliono le donne di oggi: essere imperfette

La bellezza non è un dovere che ci appartiene

Il tempo in cui la bellezza era percepita come dovere femminile rendendo le donne schiave del loro corpo, sembra giunto agli sgoccioli.

La negazione della femminilità e la rinuncia alla seduzione che trapela con così tanta forza nell’ossessiva reinterpretazione di stili per certi aspetti mortificanti, quali il minimalismo, lo sportswear o il grunge, sono una reazione volta a creare un netto punto di rottura con il passato.

Se ti stai chiedendo quanto sia brutta e brutale la moda intorno a te, forse devi devi riconsiderare chi sei e cosa vuoi.

Se sai cosa vuoi, sai anche come vestirti per raggiungerlo

E no, non è proprio il momento di indossare gonne a ruota e vestitini a palloncino, quelle poche figure che circolano ancora addobbate come cestini della merenda, appaiono così inopportune da sembrare stucchevoli. Stessa cosa riguarda le sanguinarie squadre di “bombe” umane in formato scollatura e silicone. Entrambi i prodotti sono, infatti, niente di più che rappresentazioni desuete di un modo di vivere la condizione femminile secondo gli stereotipi maschili. Il primo perpetuerebbe quel melodrammatico filone narrativo che relega la donna in un mondo parallelo fatto di sogni irrealizzabili e fantasticherie romantiche. Il secondo, invece, avvallerebbe il datato concetto della femme fatale, gradevole accessorio di uomini-cacciatori in cerca di stima.

Gli effetti negativi-costrittivi dello sguardo maschile

La moda e le sue immagini rappresentano i movimenti che agitano il sociale, ma può anche accadere che siano proprio queste a incentivare una trasformazione. La moda e la fotografia attuali, infatti, sembrano aver colto e indirizzato verso uno sviluppo concreto, quel latente, quanto sospirato, intento di ribaltare quell’ordine “naturale” delle cose predisposto dal genere maschile nei secoli dei secoli.

Questo sovvertimento, quindi, avrebbe particolarmente a cuore la ridefinizione dei ruoli di genere e si distinguerebbe da ogni rivolta femminista precedente, in termini di potenza, in quanto, contravverrebbe alle convenzioni curando il “male” a partire dall’origine, dal visivo. E per curare una cultura visiva “sbagliata”, non basta cambiare i contenuti delle immagini, ma chi guarda .

Tutto colpa dello sguardo maschile

Nella moda non furono pochi i tentativi volti a cancellare le costrizioni di un abbigliamento creato per tenere lontana la donna da ogni attività che non riguardasse la famiglia e la casa. Da Coco Chanel ad Armani, ciclicamente le tendenze appoggiavano volentieri il desiderio femminile di indipendenza e realizzazione, eppure, c’è sempre stato un qualcosa di immutabile pronto a smorzarne gli effetti nel lungo periodo: una regia maschile.

Lo sguardo maschile ha infatti plagiato intere generazioni di donne

perpetuando la sopravvivenza di pregiudizi atavici e condizionamenti fasulli. In questo modo lo sguardo le ha dominate, decretando cosa era giusto e opportuno indossare e cosa no. Lo ha fatto attraverso la moda, la pubblicità e i prodotti delle industrie culturali. La notizia positiva è che il futuro più prossimo potrebbe essere diverso da come lo abbiamo conosciuto e, purtroppo, interiorizzato. I tempi sono maturi per accogliere il cambiamento.

La rappresentazione della donna nella moda, oggi, è affidata sempre di più alle donne

Harley Weir , Petra Collins, Coco Capitán, Charlotte Wales, Gia Coppola e Charchian, sono solo alcune delle più quotate artiste del momento.”Piccolo” particolare destinato, probabilmente, a cambiare una volta per tutte il nostro modo di vivere il rapporto con il sesso opposto.

E chissà, forse l’ondata di femminismo, alla fine potrebbe non essere più solo una trovata promozionale.

Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate.

Diane Arbus