Arket H&M ecco cosa devi sapere sul nuovo marchio Svedese
Arket H&M: e tu ci sei andata da Arket?
Improbabile, a meno che tu non viva Londra (anche se entro la fine dell’anno sono attese altre 18 aperture in tutta Europa). Comunque, per chi non lo sapesse Arket è l’ultimo colpo degli Svedesi nella moda, un colpo abbastanza “frigido“, presto capirete perché.
Ma, quindi, che cos’è Arket?
Arket è il marchio appena partorito dal gruppo H&M. H&M, è il colosso Svedese dell’abbigliamento che conta marchi quali: Cos, Cheap Monday, Monki, & Other Stories e Weekday.
Arket HM: drammaticamente minimal
Arket, in Svedese significa “foglio di carta” e, ovviamente, il nome è una dichiarazione d’intenti che rievoca la tradizione nordica votata all‘essenzialità. Il nome, inoltre, si riferisce all’offerta, anche perché oltre all’abbigliamento il marchio venderà cose per la casa, articoli da cartoleria e cibo. Ma tornando un attimo alla moda, il loro motto è “democratizzare la qualità“, fare capi “unici” (ma va?) che durino a lungo, insomma, come il prêt-à-porter.
Il punto è: ne avevamo proprio bisogno?
Sarà il tempo a dirlo, per ora, la freddezza chirurgica con cui hanno impostato le pagine del sito, mi fa pensare di no. Il tanto caro design minimale che ci purifica dai “massimalismi pagani” e su cui gli Svedesi puntano tanto, in questo caso è “agghiacciante”. Agghiacciante nel vero senso della parola. Il rapporto con il cliente, che si percepisce navigando, è impostato sulla distanza, una distanza evidentemente anche culturale, ma condotta al limite.(“I modelli con gli abiti Arket sembrano matti psicotici rinchiusi in una casa di cura”).
L’impatto iniziale è quindi sconcertante
le proposte appaiono di una pesantezza e una banalità ammorbanti, nonché prosciugate da qualsiasi genere di emozione.
Per finire, una chicca che fa tanto vecchio collegio: le piccole postille con spiegazione didascalica sulle varie tendenze proposte. Sicuramente entrare in un negozio fisico, farà un altro effetto, almeno, c’è da augurarselo.
uhmmmm no, direi che non ne avevamo proprio bisogno ….
http://www.unconventionalsecrets.com/