Moda e consumismo oggi: e se un giorno ci si svegliasse e non si avesse più voglia di comprare niente ?
Moda e consumismo oggi. Quando anche i nuovi arrivi di Zara cominciano a non produrre più nessun effetto, se non un antipatico senso di nausea, forse, il quadro clinico della situazione comincia a farsi davvero critico.
Moda e consumismo oggi: consumismo famelico
Armadi in sovrappeso, cosa ce ne faremo di tutti questi vestiti in eccesso? Ne “La Grande abbuffata” -1973- (La grande bouffe) di Marco Ferreri i protagonisti, 4 uomini apparentemente realizzati e in realtà sconfitti dalla vita, si riuniscono in una casa fuori Parigi con l’obiettivo di suicidarsi sfondandosi di cibo.
Morire di consumi, una metafora crudele, ma reale sulla società consumistica che tutto divora, compresa se stessa. Questa citazione per arrivare a un’altra grande abbuffata: all’abbuffata di moda degli ultimi anni di cui tutti siamo stati e siamo ancora partecipi. Un’abbuffata che ha raggiunto il suo apice più “distruttivo” con l’avvento dei marchi low-cost e Instagram.
Un’abbuffata di cui si comincia solo oggi ad avvertirne gli effetti deleteri, tanto dal far sorgere spontanea la domanda:
“ma per quanto saremo ancora disposti a rimpinzarci di superfluo?”
La grande abbuffata di moda non starà inesorabilmente portando alla morte la moda stessa?
Lo diciamo già da tempo, la moda degli ultimi anni è qualcosa di inconsistente. Ad ogni giro di fashion week ne sperimentiamo l’odore uggioso, viziato.
Nelle stanze della moda escono consumi, ma da anni non entrano idee.
Le idee, infatti, non hanno nemmeno il tempo di germogliare, fiorire e farsi desiderare, poiché sono indistintamente piegate dall’aberrante sistema dell’Instatempo.
Allarme noia: quando inizia la noia finisce l’ipnosi e smetti di comprare
Come dicevo, il modello Instagram, non ha solo annientato la creatività dei poveri designer, ma ha anche plasmato l’esistenza di cose e persone obbligandole a un’assurda rincorsa alla novità quotidiana. Una rincorsa alla novità, che sommata alla facilità e alla rapidità degli acquisti on-line hanno bruciato sul nascere quel fattore di attesa, che rendeva i prodotti speciali.
Tutto è bello, nuovo, unico e, inevitabilmente, scontato.
Ingozzati di consumi intercambiabili (poiché tutti simili),
semplici e rapidi da ottenere, che cosa succederà se un giorno ci si accorgesse di non desiderare più niente?
Esaurite le novità e la creatività, oggi, rimangono le narrazioni/conversazioni, l’ultima vera spiaggia sondata dai marchi per attirare l’attenzione:
“I consumatori ti lasciano dopo tre secondi, se non sei capace di mantenere questa conversazione continua, sei fregato”.*
“Conversazione continua” dice Marco Bizzarri, ammesso che i consumatori abbiano ancora voglia di parlare e ascoltare.
Chi vivrà vedrà, ma i dubbi rimangono e l’aria pesante pure.
immagine copertina via pinterest.com
Quello che dici è vero.
Sempre l’entusiasmo svanisce appena cicchiamo Buy. Neanche il tempo di far arrivare il pacco a casa che già ci “ingozziamo” di altre novità.
Bacio!
Nayla C
http://www.naylac.com
Very nice outfit and great pics!
https://4highheelsfans.wordpress.com/2017/09/16/tuscany-vinci/
Come sempre mi trovo d’accordo con i tuoi pensieri.
Bellissima la camicia che indossi. Kiss
Nuovo post “Camicissima: il capo maschile per ogni occasione” ora su http://www.littlefairyfashion.com
molto interessante questo punto di vista e purtroppo hai proprio ragione!!
http://www.unconventionalsecrets.com/
E’ vero, con Zara si rischia proprio la bulimia dello shopping. Ogni tanto sarebbe meglio fermarsi e ricercare un pezzo di vera qualità e originalità.
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
ma vorrei svegliarmi un giorno senza la voglia di comprare niente, sarebbe la cosa migliore per il mio poratfoglio 😉