Cosa succederà nel 2018 nella moda?
Cosa succederà nel 2018?Ecco le prospettive.
I guru si sono riuniti e hanno espresso i loro vaticini: il 2018 sarà l’anno in cui l’Occidente metterà ufficialmente la parola fine alla sua supremazia economica nei confronti del pianeta, cedendo a tutti gli effetti e a malincuore il testimone.
[…]for the first time, more than half of apparel and footwear sales will originate outside of Europe and North America, as the main sources of growth are emerging market countries across Asia-Pacific, Latin America and other regions*.
fonte Businessoffashion.com
Se il 2016 e il 2017 sono stati anni di transizione
in cui la comunità Occidentale ha sperimentato il caos in tutte le sue più “brillanti” declinazioni (politiche, economiche, religiose, sociali, mediali) la familiarizzazione con questo nuovo standard di vita è giunta a compimento.
Non ci resta che prenderne atto e rimboccarsi le maniche o piangere, ma dopo il selfie.
Incertezza e imprevedibilità saranno la nuova norma,
come dicono sul Businessoffashion.com E noi li prendiamo in parola.
Noi, bellissimi, orgogliosi nuovi poveri, ma ricchi d’ingegno nel dissimulare il disagio, ci barcameneremo come potremo cercando di non estinguerci. A ruota, sulla stessa lunghezza d’onda delle persone comuni, anche il lusso tenterà di non scomparire polverizzato dalla sua stessa ambizione di diffondere “esclusività di massa” in un mondo avvelenato da Amazon, Asos, Zara e H&M.
In tanti si sono chiesti cosa ci sarà dopo la “piaga” delle ciabatte pelose di Gucci,
in pochi hanno riconosciuto che questi “flagelli” saranno la nuova regola. Perché sono i prodotti a guidare le vendite. Prodotti che vedi indossati su Instagram e che ti viene voglia di avere a tutti i costi, il prima possibile. E quindi, in ordine d’importanza avremo: il prodotto prima, il marchio dopo, lo stilista (se così si può ancora chiamare) per ultimo.
E al di là di tutte le speculazioni filosofiche degli intellettuali del caso, il significato di lusso inteso nella vecchia accezione del termine, almeno per gran parte della popolazione, giunge solennemente al crepuscolo. Fine della favoletta del mito del creatore- demiurgo.
Oltre due secoli di vezzi e di vizi spesso inesistenti, ma propagati e sostenuti con un’abilità ammirevole e sfacciata, perché nessuno potesse mai essere sfiorato dal sospetto di acquistare una giacca o un paletot, ma solo e unicamente l’opera di un genio.*
La polarizzazione del mercato di lusso
La verità è che il mercato del lusso tenderà sempre di più a polarizzarsi, volendo semplificare al massimo: in “lusso di serie A” e “lusso di serie B”. Il primo, di stampo tradizionale couture, inafferrabile e destinato a pochissime esigenti figure affezionate alla sartorialità e alla discrezione dei propri acquisti. Il secondo, trainato dalla creatività “pop” di personaggi del calibro di Virgil Abloh, Demna Gvasalia, Lallo &Co., pensato per le nutrite mandrie di buoi appariscenti calati nella dimensione dell’Instarealtà (insomma, noi).
O di qua o li là. E non è il caso di offendersi.
Non è il caso di offendersi, perché avremo anche noi il nostro contentino, fatto di feticci effimeri e applicazioni sempre più divertenti (i filtri di Gucci scaricabili con l’applicazione del marchio, per esempio, fanno scuola), di eventi, di esperienze immersive e di goliardie varie ( v. riflessione sui pop-up store).
E quindi, la nostra sete di novità non rimarrà di certo insoddisfatta
Evaporati i “new trend” vestimentari (anche se non si dice), saranno le esperienze NUOVE a appagare le genti. Saranno proprio le esperienze, peraltro, cucite addosso ad ogni singolo individuo (poiché supportate dall’Intelligenza Artificiale)a traghettare le scelte di consumo .
E i marchi ci conosceranno meglio di noi stessi.
E ci intrappoleranno in flussi narrativi ininterrotti, fatti di suspence, sorprese e turning-point memorabili.
*“La moda è un mestiere da duri“, F. Giacomotti, p.28, Rizzoli Editore, 2017, Milano
immagine copertina via pinterest.com
Questo post fa decisamente riflettere.
Nuovo post “TUC TUC abbigliamento bambina” ora su http://www.littlefairyfashion.com
lo vedremo solo vivendo, diceva una vecchia canzone!!!
http://www.unconventionalsecrets.com/
Sempre strepitosa, adoro questa pelliccia, poi abbinata con il panna è chicosissima!
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
interessante,mi piace il tuo cappotto.