Milano fashion week 2018 inverno: ecco il riassunto
Milano fashion week 2018. Capitolo inverno. Ecco tutto quello che ti serve sapere per capire cosa andrà di moda prima degli altri.
Perché seguire a singhiozzi gli aggiornamenti delle sfilate su Instagram, quando puoi avere il tuo riassunto con il meglio. Un meglio selezionato, puntuale e onesto, scritto con amore e pazienza da una delle poche scribacchine rimaste in questo mondo per dementi.
-Sappiate che se siete qui a leggere, c’è ancora speranza per l’umanità. E allora non perdiamo tempo e iniziamo.-
Il meglio di “MILANO MODA DONNA INVERNO 2018”
Nonostante Flaccavento continui a liquidare Milano come la solita pecora nera della “carovana fashion week”, vorrei spezzare una lancia in favore degli amici di casa (va bè, per modo di dire di casa, dato che di Italiano ci sono praticamente, solo dei nomi alla direzione creativa ). Dire che Milano è sempre, troppo, ancorata con i denti e con le unghie al suo illustre passato è sicuramente vero, ma non è negativo. Primo, perché tutti i marchi stellati non fanno altro che riproporre “er mejo” dei “migliori anni”, secondo, perché, i marchi non sono musei, ma aziende, ergo: devono vendere.
Riproporre-rimaneggiare i “best seller “non è una possibilità, è un imperativo per campare.
O così o pomì.
In poche parole: non ci sono abbastanza soldi per concedersi sperimentazioni alla Gucci maniera. Prada non è Kering. Eh.
Lo stato attuale delle cose, infatti, impone un certo genere di scelte. E queste scelte sono due: o ti metti a rivangare il passato facendolo passare per nuovo ( che tanto i big spender cinesoni di 20 anni sono assolutamente vergini in quanto a storia della moda Italiana), o ti adegui alla “Nouvelle Soviet/Gucci Vague”.
E quindi, di nuovo assoluto non c’è niente. E da nessuna parte.
Da vedere senza assorbire
Versace
Ripescare è un bene, se sai cosa vuoi fare e dove vuoi arrivare. Essere “figli di” o “fratelli di” può essere un tormento senza fine e Doni ne è la dimostrazione. A Madonna Versace è andata alla grande l’anno scorso con il mega show, le top e le fedeli copie di Gianni, ma a questo giro è tornata sui suoi passi: incerta nello stile e pure nel design.E tutto quel check, ma perché?????
Gucci
La saga fantascientifica continua e l’asticella del limite viene posta ancora un po’ più in là. Ma è proprio quello che la gente si aspetta da Alessandro Michele. E pure Armani dovrà farsene una ragione, perché con gli umanoidi e quelle teste mozzate vende un sacco di borse, t-shirt, marsupi e scarpe.
Vi copio e incollo le impressioni dello show annotate a caldo. Tutt’ora mi sembrano ancora molto valide, nonostante lo sconcerto generale.
“Bollettino radio ore 15.00 Milano. Sotto coltri di nuvole impietose arrivano per nulla intimoriti dal freddo gli Stranieri.
Giungono da tutte le galassie i DIVERSI di Gucci , dalle stamberghe di Tatooine, da Naboo, da Jakku. Sono così sbarcati tutti gli ambasciatori delle civiltà interstellari e ognuno porta doni e offerte.
Tutti quanti, nessuno escluso, fanno vistoso sfoggio dei propri codici tribali vestimentari, alcuni, addirittura sfilano orgogliosi con i loro animali sacri.
Molti ne hanno uno: serpi, draghi, lucertole, ci sono creature mai viste prima sulla terra. Sembrano innocue. Tutti sembrano innocui. La civiltà umana per la prima volta decide di includere opponendosi vigorosamente alla minaccia del Primo Ordine.
Ma forse si si tratta solo di una messa in scena, forse, è solo un’illusione, l’ennesima. E allora quelle spettrali figure sono solo quello che sembrano: degli esperimenti mal riusciti partoriti dalle mani di uno scienziato pazzo, nostalgico seguace della perfezione umana.”
Prada
Esercizio stilistico apprezzabile quello di Miuccia che vaporizza di novità fluo il suo archivio.”Almeno così le donne si vedono di notte” sembra che abbia detto. La mise da combattimento ci sta, ma quei dettagli in tulle colorato no. Il risultato è sicuramente scenografico, ma mi lascia perplessa. L’effetto fa molto saggio di fine anno di una scuola di moda.
Da vedere e ispirare
Fendi
La divisa della borghese perbene diventa rilassata e sempre più sportiva. Tutto è daily wear. Una collezione contraddistinta da loghi in vista, spalle a scatoletta (che infondono alla silhouette il fascino autoritario della signorina Rottermeier) e, straordinariamente, per la casa di moda, meno pelliccia.
Tod’s
Il bel vivere e l’artigianato Italiano. La sfilata è bella e corposa, proprio come i tessuti e gli accessori che emanano praticità, piacere di vestire e libertà di muoversi. Il mood è sportivo e mascolino, l’ideale per chi vive la settimana come se fosse sempre weekend.
Alberta Ferretti e Philosophy by Lorenzo Serafini
Collezioni indossabilissime. La prima propone una divertente cow-girl addomesticata allo stile Europeo. Il secondo rimaneggia il suo ideale di femminilità giocosa e romantica in versione cittadina. Piacciono entrambe perché le collezioni sono armate di riferimenti 80s, ma femminili e pure sensuali. Non manca nulla, nemmeno qualche proposta serale.
The best
Jil Sander
Lucie e Luke Meier hanno una visione moderna e attualissima. Il loro sguardo minimalista sfronda il look contemporaneo da tutto quello che non è rilevante, rendendo l’abito il posto più sicuro dove vivere il caos del mondo. A bozzolo, gli indumenti avvolgono senza comprimere. E’ una moda accogliente e gentile per entrambi i sessi. Ricercata nei materiali e nelle forme, chic e urbana. Favolosa.
Bel post!
Un bacione,
Mary
Fashion secrets of a pretty girl
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Mi piace molto il tuo recap, Elisa. Sempre un piacere leggerti. Baci
Fashion and Cookies – fashion and beauty blog
Prada mi sa in po’ di Delpozo, no?!
Lalu