Moda streetwear: ecco l’unica vera tendenza dalle passerelle
Moda streetwear. Cioè?
Nessuna moda, nessuna novità: l‘assolutismo della “streetwear-couture” ha decretato la fine delle tendenze, omogeneizzando definitivamente il nostro modo di pensare, vivere e desiderare.
La settimana della moda Parigina non è ancora terminata,
ma non importa, già abbiamo intuito”l’andazzo” ( Demna G. alle prese con Balenciaga, per chiarire le idee anche ai non addetti ai lavori, piazza una bella montagna di graffiti come scenografia della fall/winter 2018-19) . Insomma, non fa nulla se Chanel sfila per ultimo, Karl non ci terrà di certo con il fiato sospeso. Nemmeno quest’anno. Perché? Semplicemente, perché in passerella cambiano i nomi e le scenografie, ma quasi sempre di streetwear si parla.
Tutto il prêt-à-porter parla un linguaggio diurno, pratico e comodo. Il gloss del lusso democratico viene dalla strada, dai social: è streetwear.
E la lingua dello streetwear, spolpata di qualsivoglia ideologia suburbana originaria, è piuttosto ricorsiva e ridondante, oltre che limitata. Sneakers, cappelli, jeans, felpe e t-shirt logate. Ecco quello che pretendono i Millennials & Co., spavaldi ambasciatori del vivere casual( ammesso che già non siano troppo vecchi).
Se il vero lusso è per una nicchia ristrettissima, il lusso democratico è un affare, soprattutto per mocciosi
Sì, perché a quanto pare gli apostoli del consumismo contemporaneo, già sulla decina hanno idee ben chiare riguardo agli acquisti. E così capita sempre più spesso che i 30-40 enni virino le proprie scelte su oggetti d’arredamento o cimeli del secolo scorso, mentre i “brufolosi” facciano a gara per comprarsi l’ultima scarpona o t-shirt griffata.
Se i Millennials deambulando spaventati tra mille incertezze,
spesso finiscono per snobbare i richiami del lusso democratico, i “fani” (fanetti, mocciosetti+10 -20), piccoli mostri della tecnologia e accumulatori seriali di bitcoin, puntano tutto sulla moda.
Una moda che promette di ricambiare la loro devozione e la loro propensione alla spesa incontrollata con un baluginio di senso di appartenenza a qualcosa.
*Si tenga presente, poi, che ogni acquisto di lusso democratico viene inserito in un sistema di “consumo performativo” in cui il possesso del pezzo è solo una parte del processo di significazione. La significazione, infatti, non si compie fino a che l’oggetto non viene mostrato al “pubblico”- di Instagram-.
Il pezzo firmato e pubblicato, quindi, diventa una caduca manifestazione di quel sentitissimo, quanto disperato, bisogno di accaparrarsi una personalità nel fitto mondo dei Social. Ecco perché i giovanissimi non ne possono fare a meno.
Ma torniamo al nostro “streetwear“: ma che è?
C’erano una volta gli anni ’80 e ’90. C’erano le grandi metropoli e le varie gang giovanili con i loro skate, i loro slang, la loro musica e le loro convinzioni anticonformiste, anticapitalismo, antipolitica, anticristo e via dicendo. Da loro prendevano forma degli stili di vita, degli atteggiamenti, dei modi di vestire, che solo con molta parsimonia potevano intaccare gli “esterni” a queste tribù urbane.
Bene. Dimenticate tutto questa atmosfera da vicoli di periferia, da ghetto, tombini e tartarughe ninja, perché, oggi lo streetwear non interessa più una comunità di quartiere, ma è un fenomeno mainstream.
Quella che una volta era una scena underground riservata a skater e pochi altri, oggi è un mercato saturato da ragazzini che hanno a disposizione incredibili quantità di denaro e pochissima comprensione di ciò che stanno davvero acquistando.*
Questa è la nuova youth culture.
Cosa ci sarà dopo?
Sarà difficile abbandonare questa uniforme fatta di praticità rabbiosa mista a egocentrismo. Se e lo solo se le abitudini e i valori della società muteranno, saremo pronti ad accogliere un nuovo modo di mostrarci, ma suppongo che quel momento sia ancora lontano.
*http://www.ilsole24ore.com/art/moda/2017-11-02/i-millennial-trainano-consumi-streetwear-griffato–172608.shtml?uuid=AE0bH81C
*https://i-d.vice.com/it/article/ywn3qv/streetwear-da-sottocultura-a-fenomeno-mainstream
*https://digiday.com/marketing/social-media-transformed-streetwear/
ph. Ilaria Primerano
Come sempre un look azzeccatissimo, molto bello il blazer e foto fantastiche!
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
A great mix between cool and chic … but always very trendy!
https://4highheelsfans.wordpress.com/2018/03/05/transition/
Come sempre un post fantastico come il tuo look.
Nuovo post “FESTA DELLA DONNA: Luneur Park a sostegno di #GARDENSIA” ora sul mio blog http://www.littlefairyfashion.com