Tendenze autunno inverno 2018-19: travestitismo come macro tendenza
Tendenze autunno inverno 2018-19. Non mi piace mai guardare avanti, ma per quanto riguarda la moda, credo che avere a fuoco qualche metro in più rispetto alla punta del proprio naso, sia sempre un vantaggio. Soprattutto oggi, che sopravviviamo ingolfati di “consigli per gli acquisti”, mentre nei nostri armadi marciscono scheletri vestiti di mexxa.
Almanacco autunno inverno 2018
Lasciate perdere i pensierini dei “colleghi” che hanno ancora il coraggio di urlare alla novità parlando delle silhouette anni ’80, silhouette che, se non erro, saranno sì e no 3 anni che vengono “raccontate” in tutte le salse. Facciamo tutti pace con il cervello e ricominciamo da zero. Qui non si sta più a parlare di mode, ma di attitudini, di stili.
Attitudini e stili, ovvero, modi di indossare determinati pezzi.
Morale: anche a questo giro non c’è niente di nuovo, se non un remixaggio aggressivo di molti cliché vestimentari passati, indubbiamente anni Ottanta, ma riadattati in versione “minacciosa“.
Il nodo centrale della moda attuale è il travestitismo: creare quello che il corpo non ha.
Fine del mondo e fine del “genere”. Il corpo è un ultra-corpo, poiché dotato di una struttura-impalcatura esterna di dimensioni sovrumane, talvolta, fantascientifiche.
Deve essere spaventoso per intimidire, confortevole per rassicurare e preferibilmente a-gender per depistare.
E quindi, sì, i mutanti dal fascino apocalittico anti-decoro e anti-bellezza partoriti di Demna Gvasalia, hanno contagiato tutto il sistema solare della moda.
“Il mito del καλός καὶ ἀγαθός, implode. Via tutti i filtri: Instagram, della felicità, della figaggine, della proporzione. Si ricomincia da quello che non si vuole vedere, da quello che dà fastidio “
Il suo sgarbato, quanto magnetico, modo di deformare il nostro gusto ha avuto il pregio di sollevarci dall’ “incantesimo felicità“, mostrandoci qualcosa di orrendo e disturbante. Qualcosa di orrendo e disturbante che fino a quel momento avevamo solo finto di non cogliere, pur respirandone senza sosta gli stomachevoli afflati.
E’ proprio da questo che si deve partire per comprendere a fondo il “travestitismo”.
Scoperchiando la minaccia, è venuto naturale creare un’armatura adeguata per farle fronte.
immagini via pinterest.com
La terza foto, quel cappotto nero di Marc Jacobs…sembra uscita da un fumetto anni ’40! Mette a disagio e se vedessi a giro una donna vestita a quel modo, di notte, avrei anche paura! Però negli anni’ 80 la moda era più bella, queste reinterpretazioni non mi piacciono per niente. Saluti da Elena
buon fine settimana!!
baci