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Designer famosi moda: ecco come cambia il mestiere del creatore di moda

Designer famosi moda: di quegli “illetterati glitterati” (cit.) che ti hanno rubato il posto di lavoro

Designer famosi moda: di quegli “illetterati glitterati” (cit.) che ti hanno rubato il posto di lavoro
Designer famosi moda. Flaccavento è uno di quei pochi esponenti della moda a opporsi a quella storia dei designer usciti dalle riviste di gossip, dagli streetstyle di Grazia, da qualche profilo Instagram o da “Amici di Maria de Filippi”. Sì, d’altronde comincia ad andare un po’ stretta a molti. Eppure, gli spavaldi messaggeri del “dolce -saper- far poco e niente sistema” hanno vinto, per ora.

“Da Hype a odio”?

Come dicevo, Angelo Flaccavento si butta contro i cosiddetti “impostori”, ovvero, contro quella nutrita folla di millantatori di glamour, che non si sa bene come, stanno inesorabilmente sostituendo un’intera classe di addetti ai lavori: i designer.

E’ davvero un Flaccavento mortificato nell’orgoglio quello che conduce l’arringa (arringa forse un tantino naif, oltre che tardiva) confermando le percezioni di una minoranza, che nel conformismo ortodosso promosso da Instagram vedono solo un avvilente annientamento del buongusto, oltre che del merito e dell’autenticità proprie della figura del creatore di moda.

In realtà però, a stuzzicare la vena polemica del giornalista è la recente scritturazione di Virgil Abloh ne “La Guerra dei Roses”, leggi la battaglia tra le due conglomerate del lusso più potenti del pianeta (Kering – LVMH). Pare, infatti, che con con l’elevazione di Abloh a rappresentante di una delle poche Maison del lusso per antonomasia, l’indignazione non possa più essere trattenuta.

Ma allora perché hanno messo proprio Abloh da Louis Vuitton?

I dati più recenti documentano un’irresistibile ascesa delle vendite maschili in casa Balenciaga, fattore questo, che avrebbe indotto un Arnault inviperito a sbarazzarsi prontamente del volto diafano e pacioccone di Kim Jones per dare una secca scrollata agli affari di famiglia da Louis Vuitton uomo. A ben vedere, quindi, la mossa di schierare un personaggio così gettonato come Abloh non dovrebbe affatto stupire, eppure ci fa gelare il sangue nella vene. Ma perché? D’altra parte non aspettavamo di certo questa assunzione per smascherare i reali intenti delle industrie del lusso no?

La moda è più produzione che intento di esclusività, creazione, ambizione di novità, scarto dalla mediocrità che dovrebbe essere.

Molho 

Ma allora con chi dobbiamo prendercela per questa brutta piega che ha preso il lusso? Con l’ Abloh del caso che sfrutta l’ondata del successo? Con Arnault che vuole massimizzare il fatturato o cosa?

Il fattore specializzazione: lascia stare, oggi, non ti serve

Sì, è vero, Abloh può stare antipatico perché non ha nessuna preparazione, ma di storie come la sua è pieno il mondo e noi Italiane non dobbiamo andare troppo lontano per rintracciare le variopinte It-Girl e/o affini trasformate in designer. Oggigiorno, infatti, non serve alcuna specializzazione per diventare stilisti osannati, se non quella di presentarsi speciali per la massa.

Se fino a qualche anno fa l’ambizione di diventare creatore di stile da un giorno all’altro era solo una roba per mogli di calciatori, modelle, soubrette e cantanti, oggi, nella fanta-realtà, tra bitcoin e follower chiunque può aspirare a rifarsi una vita mettendo su una propria “Maison”.

Come dicevo, nessuna specializzazione particolare è richiesta, perché l’80% della moda odierna è pura astrazione, ergo, non ha a che fare con gli abiti. E non ha nemmeno a che fare con la preparazione, lo studio dei tessuti e il design, questa roba è pura sofisticazione, ovvero, spreco di tempo. Sarà piuttosto il peso pubblico (finto o reale che sia è uguale) di chi andrà a rappresentare il marchio, a rendere la merce degna di ammirazione.

Le uniche abilità richieste, infatti, sono riconducibili ad un assortito seguito su Instagram.

Più corposo sarà il seguito, più il rischio di diventare ricchi e famosi si concretizzerà (in barba a chi spende ancora anni e soldi a fare corsi di moda e stage sottopagati).

Su Instagram si stabilisce chi sia degno di considerazione e chi no

Il virtuale, nella sua iperbolica assurdità, ha ingoiato, digerito ed evacuato il mondo reale.

Non ci si deve stupire, quindi, di tutta questa importanza data agli “escrementi”.

Su Instagram viene quotidianamente misurato il potenziale performante di persone, servizi e attività. Per quanto riguarda gli individui, se fino a qualche tempo fa alle apparenze -in fase di giudizio- si era soliti anteporre competenze e capacità pratiche, oggi si preferisce di gran lunga affidarsi alla proiezione che ognuno di noi è in grado di costruirsi, barando o meno -non importa- sui social.

Il professionismo è finito in favore del battage mediatico” dice Angelo Flaccavento

Vero, sacrosantissima verità che avanza a briglie sciolte dall’età di Gianni Versace in avanti, ovvero, da quando gli abiti smisero di fare il loro lavoro diventando mera, opulenta, comunicazione. Eppure, nonostante tutto, arrivati a questo punto occorre farsi una domanda scomoda:

 ma se al corpulento gregge di consumatori sta bene continuare a strapagare oggetti di poco valore, riconducibili a personaggi privi di un ben che minimo spessore culturale e talento, a chi altri dovrebbe interessare la cosa?

Infatti, il problema non dovrebbe sussistere, se sta bene a loro, non saranno di certo i grandi imprenditori a mettere fine al business. Il plateale stordimento della massa promosso dai media in quasi tre decenni con Instagram ha raggiunto il suo acme e questi sono i suoi meravigliosi frutti, fine della storia.

 “Lucus a non lucendo”

[il bosco si chiama così perché non ha luce]

 




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ph. Ksenia photo lab

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6 Comments

  1. Fantastico questo completo lilla ma ancor di più il tuo post!
    Nuovo post “Un libro personalizzato con “La magia del mio nome” ora su http://www.littlefairyfashion.com

  2. Che figa, una vera business woman moderna!! E poi il capello un pò mosso ti sta benissimo!
    Borsa strepitosa!
    Un bacione! F.

    La Civetta Stilosa

  3. bellissimo il colore di questo completo!!
    baci

    http://www.unconventionalsecrets.com/

  4. Adoro i tuoi commenti mai banali. E anche il tuo outfit.

  5. Bellissimo questo outfit total pink!
    Quanto mi piace leggere i tuoi post, sempre super interessanti!
    Bacioni
    Martina
    http://www.pinkbubbles.it

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