Riviste di moda indipendenti: ecco perché è il loro momento
Riviste di moda indipendenti: giornalismo intelligente cercasi
La verità, è che abbiamo un disperato bisogno di sentirci intelligenti. Di leggere cose intelligenti. Di porci delle domande, di avere dei dubbi, di approfondire, di capire, di analizzare, di essere contraddetti, insomma, di essere stimolati alla riflessione e non solo al consumo. Con questo non sto alludendo a scenari improbabili come l’andare a ripescare tutta quella serie di mattonazzi indigesti proposti dalla pedante didattica standard, ma di sviluppare una sana curiosità in un qualche settore di interesse. Perché, ahimè, sembra che pure l’interesse stia perdendo di significato nella nostra società.
Avendo ogni risposta a portata di smartphone,
la gente ha disimparato ad appassionarsi, ad approfondire, a imparare. Ogni contenuto diventa una parte indistinta di un grande “blob” in cui tutto equivale a niente, perché è il pensiero vacuo dell’uomo medio a muovere l’ingranaggio del business contemporaneo. Un business che ha cannibalizzato la forma e l’offerta qualitativa in favore della popolarità, quindi, della quantità di click.
Il nostro cervello non è mai stato impastato e bombardato di contenuti così mediocri e stupidi come negli ultimi anni,
ovvero, da quando la crisi della carta stampata ha indotto i colossi dell’editoria a scendere nel campo online per risanare le finanze a colpi di infotainment sempre più deprimente. Da allora la fanno da padrone un linguaggio a prova di bambino della prima elementare e una spettacolarizzazione della tragedia umana, sopra ogni cosa.
“Panem et circenses”,
gli effetti, però, li percepiamo tutti, non in ultimo, quando ci si accoda nella lamentela facile contro un mondo anti-meritocratico popolato e dominato da spiritosi soggetti senza qualifiche e talento. Quella è solo la punta dell’iceberg di un sistema di potere che non solo tutela l’idiocrazia, ma la fortifica e santifica quotidianamente.
Il giorno in cui come bestie abbiamo accettato tutto, compreso l’assurdo e pure il macello, è arrivato da un bel pezzo.
Il protagonismo rende speciale l’imbecillità, così si insegna l’annichilimento
basta leggere una paginetta a caso di qualche testata online, qualche tweet o vedere i video più popolari su Instagram per sentirsi schiacciati in un mondo dove l’imbecillità -spinta ai livelli più estremi- premia gli incapaci.
La massa viene condotta così verso un’inesorabile deriva fatta di mancanze, che invece di essere derise o additate, vengono incentivate ed esaltate.
Come Nanuk l’eschimese, si combatte l’ostilità del mondo
A discapito del pensiero comune, però, con la stessa forza di Nanuk l’eschimese di Flaherty , alcuni eroici esemplari di umani non si sono ancora arresi all’idea di far soccombere le proprie facoltà mentali ad una rigida, quanto inesorabile paralisi intellettiva. Nonostante l’indifferenza di una natura “meschina e matrigna”, sembra, quindi, che non sia ancora arrivato il momento di cedere alla purrulenta idiocrazia che tutto muove e tutto può.
Per quanto riguarda la moda e il design
Sono i nuovi consumatori di riviste di nicchia a dare speranza. Le riviste di moda indipendenti e formato cartaceo, infatti, stanno vivendo una vera e propria rinascita, fatto a dir poco straordinario se si considera che le testate più importanti del globo lottano ogni giorno per la sopravvivenza.
Mentre i tagli in Condé Nast non sono ancora finiti e mentre per battere cassa non si disdegnano concessioni bislacche (tipo l’ultima alla Nike v. modello improbabile dedicato a Vogue/Anna Wintour) leggere e collezionare i preziosi magazine indipendenti sta diventando un’esperienza appagante e rigenerante. Grazie alla ricchezza e alla qualità dei contenuti e ai progetti grafici, queste riviste non temono la velocità assassina del nostro contemporaneo, anzi, diventano ambasciatori di uno stile di vita lento e meditabondo di cui sempre più persone hanno bisogno.
ph. Eleonora Aricó
Bellissimo e interessante post, ma le foto lasciano senza fiato, fantastiche!
Nuovo post “I Favolosi Anni 50 di Monnalisa” ora sul mio blog http://www.littlefairyfashion.com
Passo per un saluto. Kiss
Nuovo post “Domenica in famiglia: cosa indossano i nostri bambini?” ora su http://www.littlefairyfashion.com