Milano Fashion Week 2019: la moda va oltre la moda
Milano Fashion Week 2019 (SS 2019).
In realtà mi sono fatta un’idea vaga ma potente. In verità vi dico che per l’abbigliamento prêt-à-porter c’è speranza, ecco perché.
Non tutti i marchi hanno colto questa luminosa, nobile intuizione che latitava in uno spazio di incomunicabilità nonostante l’enorme scelta di strumenti tecnologici facilitasse il suo trasmutarsi in discorso e narrazione. Trattavasi, infatti, di una sorta di sensazione, forse più vicina alla minaccia della perdizione, fatto sta che da qualche cantuccio ingombrato da un groviglio di simboli insignificanti, l’ermetico messaggio ad alcuni creativi è arrivato forte, chiaro e salvifico come una redenzione.
La vera tendenza è lasciare andare le tendenze.
Partendo dal presupposto che il lusso non potrà reggersi ad infinitum sulla vendita di sneakers a 13enni in piena crisi adolescenziale (primo perché tra qualche anno anche il fumoso mondo legato allo spreco ostentato su Instagram si esaurirà e, secondo, perché le piccole “gang” di affiliati sono volubili e infedeli), l’industria necessita di tornare a vendere (anche) abbigliamento.
Per vendere abbigliamento
serve creare qualcosa di rassicurante, qualcosa che sia davvero indossabile e funzionale, qualcosa in cui le donne possano avere fiducia nel tempo, meno cool e più reale.
Non è vero che non si vuole comprare, ma lo si vuole fare bene e meglio.
Lusso senza lustro
La continua rincorsa al compiacimento della “folla ragazzina” ha creato disaffezione e stanchezza (per non dire irrilevanza nel pubblico più adulto), al punto da indurre ad equiparare marchi storici come Gucci a Nike e viceversa.
Occorre cambiare qualcosa
“tutta l’infelicità degli uomini deriva da una sola causa: dal non saper restarsene tranquilli, in una camera”.
Blaise Pascal
Il fatto è che dopo tanta irrequietezza e instabilità, in quella stanza vogliamo riprovare a starci. Vogliamo rallentare.
Siamo maturati e probabilmente siamo anche pronti ad accontentarci di qualche capo ben fatto, evocativo, ma non troppo, riconoscibile, ma da intenditori.
Sarà che siamo stati così schiaffeggiati e sopraffatti dalla velocità con cui si alternano mode/modi, stili e persone, che si sente il bisogno di andare oltre.
Una moda senza moda
Ovvero, oltre la moda volgare e sopra le righe degli ultimi anni. Una moda, quindi, scevra da spericolati azzardi vestimentali. Al di là del bello, del brutto e dell’hype, una moda che coniughi discrezione, funzionalità e ricerca, una moda che dia un nuovo senso a quel nome da tempo vilipeso, noto come “lusso”.
La tendenza emersa dopo questo giro di Milano Moda Donna SS 2019 è una non tendenza. Uscire dall’artificio vistoso e dalla rissa acchiappa like non sarà avanguardia, ma è l’unica strada sicura, l’unico sentiero di mattoncini gialli per arrivare ad Oz senza intoppi, per recuperare il valore marca in profondità e non solo in superficie.
immagini Businessoffashion.com
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