Bottega Veneta diventerà il marchio di riferimento di tutti gli amanti dello stile minimal, discreto e senza tempo
Bottega Veneta Daniel Lee: “Il vero lusso è silenzioso” e non vediamo l’ora di comprarlo.
Smettila di mortificarti su Pinterest alla ricerca di vecchie Philo-ispirazioni, perché quello che rimpiangi non è ancora morto e ora ti spiego perché.
Riassunto delle puntate precedenti
Breve storia di Bottega Veneta
Bottega Veneta è un gigante dormiente del lusso focalizzato sulla pelletteria. Fondato nel 1966 a Vicenza da Michele Taddei e Renzo Zengiaro, dal 2001 ha “genitori” Francesi. Il marchio per lunghi 17 anni rimane sotto la guida di Tomas Maier discreto sì, ma forse anche troppo, tanto da far diventare il marchio irrilevante. Invecchiano entrambi e inesorabilmente. Peccato che Bottega Veneta non essendo né una gallina, che almeno farebbe buon brodo, e nemmeno del vino, che i collezionisti prediligono stantio, purtroppo, con il passare del tempo finisce per essere dimenticato da tutti, compreso dallo stesso Pinault, troppo preso al rilancio di Gucci.
2018/19: esce Jurassic-Maier entra il 32enne Daniel Lee
Daniel è il perfetto giovane sconosciuto del caso che tanto piace mandare alla ribalta a Monsieur Pinault. Quello che “nessuno se lo fila e poi sbam”, proprio come Lallo e Demna. Lo stesso che proprio con il suo umile anonimato potrà accalappiare consensi e sincero affetto in lungo e in largo per le vie della moda e sui profili delle più concettuali e sofisticate web Star, riprogrammando così il destino di Bottega Veneta.
Daniel, proprio come la veneranda Phoebe, non ha social, è caruccio e discreto, studioso e competente. Il classico ragazzetto della porta accanto, che, peraltro, non trovi mai nelle porte accanto, e ha tutte le carte per rastrellare il mercato dei più giovani radical chic abbandonati a loro stessi dopo l’allontanamento dell’algida maestra.
Bottega Veneta ha tutte le carte per diventare la nuova-vecchia (che dir si voglia) Céline,
e non solo perché il nostro Lee sembra molto modesto e allergico al clamore popolare dell’iperlusso contemporaneo (quel lusso cafone che eleva lo spreco e l’ostentazione a massima espressione della ricchezza, del successo e del potere), ma perché il suo CV non può che garantire una certa continuità stilistica con quell’idea di eleganza senza tempo e silenziosa che avevamo imparato ad apprezzare ancora di più con l’aumentare del lusso pataccaro di ultima generazione.
Daniel Lee a Bottega Veneta: una dichiarazione d’intenti esplicita per intercettare i nostalgici della sobrietà, ma in versione Millennials
Dovete sapere, infatti, che Lee dopo essersi laureato alla prestigiosa Central Saint Martins College of Art and Design di Londra e aver fatto esperienza in maison come Maison Margiela, Balenciaga e Donna Karan, dal 2012 ricopriva il ruolo di design director niente po’ po’ di meno che nella linea ready-to-wear di C é l i n e.
What Bottega represents is an idea of true luxury that I really don’t feel is so much around right now. We speak about quality, a timeless elegance, an almost quiet confidence, which I think is the opposite to all the noise we see around us.*
Bottega Veneta sarà il nuovo Old Céline. E’ ufficialmente arrivata l’ora che anche tu lo sappia
*https://www.vogue.co.uk/gallery/bottega-veneta-daniel-lee-interview
*https://www.esquire.com/it/stile/moda-uomo/a22495496/daniel-lee-stilista-biografia/
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