Vendita usato moda: il futuro parla un linguaggio “vecchio”
La smania di novità non cesserà da un momento all’altro, ma sarà sempre più subordinata al senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente e dell’uomo.
L’usato spazzerà via il fast fashion? Forse
Il boom per l’usato continuerà a crescere a ritmi esponenziali perché per la prima volta questo tipo di “shopping” non appagherà solo il desiderio di possesso di un nuovo bene, ma nutrirà l’autostima delle persone, annientandone il senso di colpa.
Il riuso prolunga il ciclo di vita della merce, abbatte l’inquinamento e permette di risparmiare
“Fra 10 anni nel guardaroba delle donne Americane il 13% dei vestiti sarà di seconda mano”*
Secondo GlobalData, società specializzata nell’analisi del settore retail, entro i prossimi cinque anni, il mercato dell’abbigliamento di seconda mano raddoppierà, arrivando così a erodere inesorabilmente i ricavi dei marchi di moda veloce.
Nell’ultimo anno Zara e H&M hanno dimostrato di soffrire il cambiamento in atto nei consumi
Nuove realtà minacciano lo status quo dei vari Ortega: se, infatti, la spinta sostenibile promossa a gran voce da attivisti e markettari è riuscita, almeno nella teoria, a diffondere informazioni e consapevolezza, la possibilità del noleggio e il moltiplicarsi di marchi moda di nicchia indipendenti hanno determinato un rapido raffreddamento del consumo quantitativo a beneficio di quello qualitativo.
Questo è lo scenario in cui va situato il crescente interesse mondiale per il mercato dell’usato
Ho scritto mondiale, perché anche l’Oriente dimostra di non disdegnare il fascino del risparmio e un approccio al consumo più responsabile. Nonostante America e Asia siano i veri motori trainanti dei consumi contemporanei di lusso, anche in Cina comincia a registrarsi un timido cambiamento nel comportamento d’acquisto.
La classe media, infatti, che fino ad ora ha speso più di quello che avrebbe potuto permettersi, sta cominciando a fare i conti con il crescente costo della vita nelle metropoli, quindi, con le spese prioritarie come l’acquisto della prima casa, l’affitto o quelle necessarie alla costruzione di un nuovo nucleo familiare.
“Le persone vogliono ancora buone marche, ma i soldi che possono spendere per i vestiti sono in calo, quindi devono cercare alternative”.*
Anche il lusso, quindi, non è immune al cambiamento nei comportamenti d’acquisto e FarFetch Second Life ne è la prova
C’è stato un momento in cui abbiamo davvero creduto che la moda potesse modellare le nostre vite, eppure, come osservava Malcom McLaren in tempi non sospetti, quel tempo è finito. La figura dello stilista come filosofo e “guida spirituale“, proiezione romantica e fantasmagorica funzionale alla giustificazione del reiterarsi di un insensato spreco vistoso, con il palesarsi dei meccanismi affaristici delle conglomerate e la perdita di esclusività dei brand, si è definitivamente smaterializzata.
Farfetch Second Life: il marketplace di lusso che rottama l’usato
Farfetch Second Life cos’è ? E’ un servizio, per ora ancora in fase di test nel Regno Unito, che con ogni probabilità verrà esteso a tutta l’Europa e permetterà di accumulare crediti per nuovi acquisti vendendo a Farfetch le proprie borse di lusso usate.
Il plus rispetto ai competitor del vintage online risiederà nella rapida realizzazione di credito di cui poter disporre per altri acquisti
In pochi giorni, infatti, la borsa verrà valutata e”piazzata”, così da persuadere il cliente a fare nuovi acquisti grazie ai soldi realizzati con la sua vendita.
In un colpo solo il cliente verrà sollevato dal lacrimevole bisogno di giustificare a se stesso una nuova spesa superflua e in secondo luogo, avendo contribuito al riuso, sarà dispensato dal fastidioso senso di colpa nei confronti dell’ambiente.
Se la moda è un viaggio tra le verità scomode del mondo*, oggi, questo percorso sembra avvicinarsi ad un punto di svolta
In questo senso, le merci di lusso non smetteranno di essere potenziate di nobili significati, ma sempre più persone saranno in grado di discernere il loro vero valore da quello imposto dalla comunicazione. L’elaborazione di questo giudizio, che determinerà la scelta di acquisto, avverrà tenendo sempre più conto di principi quali: sostenibilità, trasparenza, esclusività e autenticità delle aziende.
*https://www.voguebusiness.com/consumers/china-sharing-economy-rental-fashion-second-hand
immagini via pinterest.com
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