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GUCCI CRUISE 2020, AI MUSEI CAPITOLINI UN RITO PAGANO PER POCHI ELETTI

GUCCI CRUISE 2020. Alla fine, nonostante il dispendioso investimento delle Maison nelle operazioni di proselitismo per continenti ed emisferi diversi, tocca convenire su un punto: sono davvero pochi gli appuntamenti “di mezzo” in grado di acchiappare la preziosa attenzione del pubblico: ma il discorso non vale per Gucci.

Gucci è sempre al centro dell’attenzione

La Dia Art Foundation a New York, i Chiostri dell’Abbazia di Westminster a Londra, Palazzo Pitti a Firenze e la Promenade Des Alyscamps ad Arles: ogni anno, luoghi importanti sotto il profilo artistico e storico si trasformano in palcoscenici per le sfilate Cruise della Maison.

Gucci Cruise 2020: i Musei Capitolini

Il viaggio iniziatico condotto da Alessandro Michele inizia in una terra di mezzo: una libreria.

Uno spazio pieno di possibilità, fuori dal tempo e dallo spazio, che diventa passaggio o portale. La convocazione degli accoliti prevede che siano essi stessi a doversi procurare il proprio lasciapassare. Per accedere al rito i prescelti, infatti, devono ritirare “la loro personale chiave” nell’Antica Libreria Cascianelli  ( un posto sul genere della libreria antiquaria del signor Carlo Corrado Coriandoli de “La storia infinita”).

Sull’invito, una dichiarazione:

“Solo l’antichità pagana suscitava il mio desiderio, perché era il mondo di prima, perché era un mondo abolito.”

Paul Veyne

La sfilata esoterica Gucci CRUISE 2020 è una funzione pagana

La notte è la vera protagonista. Una notte occulta, feconda e generatrice. I Musei Capitolini di Roma sono immersi in buio cosmico, la fissità delle sculture e dei busti si intromette bruscamente, sotto luci di torce gestite da mani irrequiete. Al centro, apparizioni intermittenti scivolano per le sale incuranti degli sguardi, sono fantasmi o idee? Una cosa è certa sono esseri primordiali, primigeni, ma in senso Platonico: uomo e donna insieme. Impossibile distinguerli dall’abbigliamento, anzi, inopportuno. A. Michele spinge sull’autoderminazione e sul concetto di libertà: intellettuale, morale, sessuale.

Gucci INSISTE SUL sociale

Slogan femministi ( ‘My body my choice’ ) , frasi e numeri ricamati sui look rapsodici si impongono come urla e cori di manifestanti. Su alcune t-shirt la scritta “CHIME” richiama la collaborazione con l’organizzazione  @chimeforchange  (il 100% delle vendite della t-shirt Chime for Change sarà devoluto a enti di beneficenza da loro supportati).

immagini via Gucci.com

*”22.5.78″ si riferisce alla data stabilita dalla Legge Italiana per la tutela sociale della maternità e “194” (Legge 194) vuole citare il tema inerente l’interruzione volontaria della gravidanza.

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