dior pre fall 21, dior shanghai
Analisi & Approfondimento

Cosa significa Dior oggi? Solo un cinese può avere la risposta

Nel manuale per la buona distruzione di una Maison di moda, come primo step troviamo una serie di operazioni riguardanti lo smantellamento di valori, segni e simboli, questo è proprio quello che è accaduto chez Dior. Di seguito vedremo, quindi, cosa significa Dior oggi.

Il mercato può essere una maledizione per i marchi. Ammettiamo che ci si svegli senza ricordare più nulla e supponiamo di fruire per prima volta i contenuti divulgati da Maison Dior qualche ora fa, come rispondereste alla domanda: “cosa significa Dior oggi?”

Per annientare la stima e la riverenza nei confronti di un marchio prestigioso quale Maison Dior, basta davvero poco. O molto. Perché non è stato proprio uno scherzo lo show pre-fall 21 in presenza realizzato a Shanghai da Maria Grazia Chiuri con il budget di papà Arnault. Si è persino portata il re della disco music Moroder per vendere Occidentalità vistosa ai Cinesi.

Dior sfila a Shanghai caput mundi dell’economia mondiale

Shanghai, che come il resto della Cina ha archiviato tutte quelle fastidiose emicranie concernenti la “fantapandemonia” (indubbiamente grazie al all’intervento di divinità particolarmente benevolenti) con i suoi 29 milioni di abitanti è la seconda città più popolosa al mondo, nonché capitale economica, finanziaria e commerciale della Cina. Curiosamente, le si è attribuito l’appellativo profetico di “Parigi d’oriente, ma solo oggi ne comprendiamo appieno il significato. La rivelazione, difatti, si è compiuta solo qualche ora fa, grazie all’ultimo intervento della direttrice creativa Dior, Maria Grazia Chiuri, della quale, a posteriori, si comprendono tutti i ripetuti tentativi volti alla distruzione della nobiltà e della raffinatezza della Maison.

Cosa significa Dior oggi? Riso alla cantonese e involtini primavera

Christian Dior ha affermato che “la moda non può esistere senza fondamenta“, ma se per lui le fondamenta del suo lavoro erano i fiori, per la famiglia Arnault proprietaria di ben 70 marchi, tra cui anche Maison Dior, alla base ci sono solo i soldi.

Partendo da questo presupposto, non vale nemmeno più la pena manifestare costernazione o urlare allo scandalo, perché non siamo più noi Europei il pubblico da coccolare, ingentilire e vestire, il nostro potere d’acquisto è nullo e di conseguenza il nostro parere non interessa a nessuno.

Dior la Maison Cinese di Parigi, ecco cosa significa Dior oggi

Modelle cinesi, pettinature cinesi e abiti cinesi (chissà come mai in casa Arnault nessuno ha mai osato accarezzare l’ argomento Xinjiang).

Per galvanizzare la platea costituita da 1000 presenti cinesi, la Chiuri è ricorsa ad un sovradosaggio tossico di mitologie Occidentali scomparse un po’ come Atlantide. Dall’Oceano della malinconia ha ripescato Giorgio Moroder, giusto per illudere i partecipanti di poter viaggiare nel tempo, giusto per fargli dimenticare che quando da noi si sballavano allo Studio 54, loro, poveri e falcidiati dal regime Marxista-Leninista di Mao stavano ancora purificando il paese da qualsiasi elemento capitalistico borghese.

Ti svelo un segreto: la sfilata Gucci non manca a nessuno

Previous article

Alber Elbaz, fashion designer di Lanvin per 14 lunghi anni, muore improvvisamente

Next article

You may also like

Comments

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *