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Come parlare con un figlio: diario di una mamma per bene

Come parlare con un figlio. Diario di una mamma per bene oggi parla di linguaggio. Ebbene sì, care amiche, il nostro vocabolario una volta diventate mamme cambia.

Se in gravidanza, infatti, tendiamo ad usare un linguaggio non verbale ( i nostri gesti di protezione, come accarezzare la pancia, sono le prime forme di comunicazione con il pargoletto), una volta nato il nostro cucciolo, ci ritroviamo a usare vezzeggiativi amorevoli ed affettuosi al limite dell’imbecillità. Questo per dire che spesso la tenerezza verbale solca il limite del parossismo, così, si inventano parole strampalate e senza senso, come se il nostro piccolo interlocutore fosse facilitato nell’apprendimento della lingua. Non c’è niente di più sbagliato. Vi prego, parlate a vostro figlio/a in italiano, renderete il suo vocabolario immediatamente più vasto e avrà meno confusione in testa.

Come parlare con un figlio. Parte II. Passano i mesi e la fraseologia varia. Soprattutto quando sei in un negozio o al supermercato e ti senti parlare come un disco inceppato. All’improvviso le dici tutte una di seguito all’altra e senza pausa:

stai fermo, non toccare, no quello no, fermo che ti fai male, stai attento, attento alle mani, no quello no, ti ho detto di non toccare, non lo buttare, lo vuoi il biscotto, non toccare, abbiamo fatto, adesso andiamo, dove è il ciuccio? Hai buttato il ciuccio?

E ti accorgi che:

  • stai usando solo frasi composte da soggetto+predicato. Il complemento è un optional, e l’imperativo un must
  • pronunci frasi di senso (non) compiuto, dove mancano i verbi e se ti ricordi di metterli, sono coniugati malamente,
  • gli articoli il,lo,la, i, gli, le, sono sostituiti con “questo” e “quello”,
  • quando leggi qualcosa, pensi di aver capito A e invece è B
  • il tempo per trovare la concentrazione si è infinitamente raddoppiato

Se ti ritrovi in questo profilo, benvenuta nel Club, ma c’ è rimedio a tutto!!! Vediamo come.

Prima di tutto cerchiamo di riposare quando ne abbiamo l’occasione, di recuperare le ore di sonno perdute (un’illusione? Ma tentar non nuoce) e di DORMIRE!!!! Mente sana in corpo sano: se siamo riposate saremo più lucide.

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Tempo per divorare un buon libro non ce n’è? Non riuscite a ritagliarvi un’ora di lettura al giorno o riservare 15 minuti prima di andare a dormire? Potete scegliere sempre un bel libro per bambini ( quelli che hanno più di 5-6 pagine) e leggerle con e per il vostro cucciolo. E’ un’abitudine che fa bene a noi e a loro.

Se vi piace, inventate storie mixando paesaggi, personaggi, potete raccontare la vostra favola anche attraverso uno o più disegni.

Infine, parlate ad alta voce, leggete ad alta voce e recitate filastrocche scioglilingua e canzonette facili, ma di senso compiuto, altrimenti ci ritroviamo un’altra volta a farfugliare 😀

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Come parlare con un figlio, immagini via pinterest.com

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5 Comments

  1. Com’è vero, dai vezzeggiativi sciocchi alle frasi del mancato (e rimpianto) senso compiuto! E nonostante tutto quello che facciamo per non farci capire, i cuccioli riescono a capirci. Il miracolo dell’apprendimento umano è veramente miracoloso. Tutto quel che dobbiamo fare è stato perfettamente descritto da Valeria: non ostacolare (troppo 🙂 questo processo meraviglioso!

  2. Immagina me che al mio bimbo ho creato una nuova lingua, il “portoliano”, ahahahha… poverino…ma, lui è un bimbo molto vivace e io nella fretta non capisco si parlo italiano o portoghese… Si, magare riuscissi a dormire un po’ di più sarei più lucida…ma, dopo la gravidanza mi è venuta pure la insonnia…
    Sempre bello e divertente leggerti.
    Maura
    http://www.stylistlowcost.com

  3. Post bellissimo e dolcissimo! :))

  4. Davvero interessante , per non parlare delle foto : sono dolcissime . Un bacione

    http://www.therosestrawberry.com

  5. Hai perfettamente ragione ci vuole molta pazienza
    Un bacione
    Admaiorasemper.website

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