Quello che gli abiti non dicono potrebbe essere scabroso. O forse no. Il fetish, per esempio, è parte integrante dei movimenti culturali in cui siamo immersi.
Da devianza, a ostentazione, a norma.
La moda edulcora il peccato di glam sovversivo.
Se la moda è un sistema di segni dobbiamo prenderci delle responsabilità: anche voi, quando decidete di indossare un biker, uno stivale in pelle, un corsetto, un tacco affilato o qualsiasi altra cosa dall’appeal aggressive, più o meno coscientemente vi state rifacendo ad un ben determinato immaginario: quello feticista.
Dagli anni 70 in poi il feticismo diventa il manifesto per eccellenza delle sottoculture. Il punk, il post punk, il goth e tante altre realtà saccheggeranno così un universo carnale, alternativo, altamente “pulp”, per esprimere valori, seduzione e contestazione.
Vivienne Westwood e Jean Paul Gaultier prima e poi tutti quanti a giocare con il “fascino del proibito”.
Moda e sessualità: c’è chi ne dà un’interpretazione prettamente goliardica, alternativa, oppure, chi parla di un movimento di opposizione direttamente proporzionale al senso del pudore imposto dalla società. Eppure ci sarebbero significati ancora più pregnanti, uno fra tutti: la reificazione del ruolo femminile, in questo senso, la donna rivestendo i panni della furiosa amazzone tenterebbe di strappare con la forza il potere al genere opposto.
Quello che gli abiti non dicono è un sottotesto che risponde sempre a precise esigenze: voyeuristiche, amorose, ma soprattutto comunicative.
Ogni look, anche il più provocante e peccaminoso, “ri-vela” un’ambizione.
Le tendenze moda estate 2016 e quelle inverno 2016/2017 dimostrano ancora una certa ossessione fetish, dai costumi “bondage” al ready to wear fatto di pellicce, corsetti e guaine.
Il fetish veicola un’idea di bellezza che proietta la genitalità su tutto il corpo. Si tratta di un’esagerazione rispetto a ciò che le persone normali pensano sia il bello, esagerazione nella quale si realizza la trasformazione del corpo intero in sessualità. Elementi chiave di questo “bello” sono l’enigma, il nascondimento, l’allusione a potenziale strip-tease, lo strano… Da questa commistione trae alimento ad esempio il “mistero” di certe creazioni di Dolce e Gabbana. *
Valerie Steele
immagini via pinterest.com
*Fetish moda sesso e potere, V. Steele, p.286, Meltemi Editore, 2005 Roma
Non avevo mai associato questi trend al fetish, però in effetti riflettendoci è come spieghi. Se lo scopo è quello di rivendicare il ruolo della donna, che fetish sia!
Baci e buon weekend
http://www.mammachefashion.com
La moda e’comunicazione. Dalla tee shirt, alla minigonna, a pelle e lacci.
Io non amo quest trend…forse perché essendo una xsona abbastanza instabile di mio, mi piace comunicare diversamente…
Lalu
http://Www.ilquadernodilalu.it
Alcuni pezzi della tua selezione sono davvero splendidi. Un po’ di fetish a me non dispiace affatto.
Marianna
http://www.heelsallure.com