Auguri di Buon Natale 2016 a tutti
Auguri di Buon Natale 2016, tanto, tra poco ci sarà il solito diluvio di messaggi, cartoline su fb, tag da persone sconosciute ecc. Il Natale, d’altronde è anche questo: frasi fatte, convenevoli, banalità, buoni propositi e varie ed eventuali, ma possiamo sopportare. Ecco, prima che sia troppo tardi, vi lascio con un pensierino saggio, riguardante proprio il Natale. E no, non l’ ho scritto io, ma l’ho letto volentieri e credo farà bene anche a voi.
Auguri di Buon Natale, migliore
“Il bon ton è un accessorio che rende indimenticabile una persona. Un accessorio, minimo e non griffato, che costa solo sorrisi e attenzione al prossimo. Averlo durante l’anno è una gioia in più per chi frequenta chi ce l’ha e una grande soddisfazione per lo spande intorno a sé: la semplicità, la gentilezza e la solidarietà rendono, come dicevamo, una persona meno qualunque, uno o una che si ricorda.
Come tutti gli accessori che non costano e non sono griffati il bon ton non ha grandi cultori. Peccato. Durante l’anno la cosa è spiacevole ma sopportabile. Ma c’è un momento dell’anno, per tutti, ricchi o poveri, belli e brutti, piccoli e grandi, grassi e magri, giovani veri o giovani anziani, in cui però il bon ton diventa un accessorio indispensabile per non ferire, non offendere, non rendere una data festosa una tragedia. Parliamo del Natale, la cosiddetta festa della famiglia, degli affetti, della bontà.
Una data che riesce a far soffrire anche i più cinici e incalliti. Tutti fanno finta di fregarsene ma Natale è sempre Natale e a nessuno piace essere ripudiato, dimenticato, isolato, messo in secondo piano. Bon ton vuole che si ricordino, con una telefonata, un sms, un pensiero tutti quelli che si considerano parte della vostra vita.
Il Natale è la palestra della famiglia allargata, tutti devono dare il meglio di se stessi. […]
Il bon ton non è il galateo, uguale per tutti. E’ qualcosa di più leggero, semplice, tenero e insinuante che protegge i deboli. Il posto d’onore alla zia povera, il dono più pensato al nonno malato, alla moglie e all’amante possibilmente dono di uguale valore, tanto ci sarà sempre la malalingua che le terrà informate.
Per tutti sempre una regola da non trasgredire: prima di Natale non si lascia nessuno. Mai.”*
dal Vangelo secondo Lina Sotis
Auguri
immagini via pinterest.com
* Il nuovo bon ton, Lina Sotis, pp.155-156, 2005, Rcs, Milano
Buon Natale anche a te