Che cos’è il prêt-à-porter democratico? Ecco cosa sta accadendo
Che cos’è il prêt-à-porter democratico? Quando si dice prêt-à-porter, si è soliti pensare al lusso, eppure, non è sempre stato così e oggi, probabilmente, è tempo di tornare alle origini.
Ma che cos’è il prêt-à-porter?
L’espressione”prêt-à-porter“, entrata nel vocabolario della moda alla fine degli anni Quaranta, non era altro che la traduzione del termine “ready-to-wear” coniato negli Stati Uniti. Si riferiva a quella svolta “democratica” della moda, che muovendo dall’America, sarebbe andata a smontare l’equazione moda = élite. Il ready-to-wear, infatti, nasceva dall’esigenza di vestirsi alla moda spendendo poco, ed era rivolto alla società di massa. Il prêt-à-porter, quindi, non faceva altro che riprodurre (e naturalmente semplificare) industrialmente quello che i couturier facevano nei loro atelier, ma con materiali più poveri e, soprattutto, con taglie standard.
Con il passare del tempo l’Haute Couture è diventata per lo più una vetrina,
uno strumento di promozione, mentre le vendite si sono spostate sulle collezioni di prêt-à-porter studiate da nuove figure di primo piano: gli stilisti. Le collezioni così, nei migliori anni del consumismo hanno avuto inarrestabili impennate di prezzo, diventando pressoché inaccessibili( tanto è vero che oggi gran parte degli incassi delle aziende deriva dagli accessori e dal beauty).
Ma la novità di oggi è che il fast fashion diventa prêt-à-porter: sì prêt-à-porter democratico
A non lo sapevi?
Inditex, capitanato dall’ammiraglia Zara, sembra proiettarsi sempre di più verso l’Olimpo dei marchi più apprezzati del globo. Ho detto marchi, ho omesso volutamente “di fast fashion”, perché essere veloci è un imperativo, non più una discriminante, quindi “prima lo fai meglio è”. Il problema è che Zara lo fa pure molto bene.
Molto, e sempre meglio.
Abbandonando le timidezze iniziali, dopo aver schierato Meisel per la seconda volta, credo che il progetto dietro questo gigante Spagnolo sia ormai piuttosto evidente:
Zara vuole essere un nuovo marchio di prêt-à-porter.
Di prêt-à-porter democratico.
Sulla scia della Spagna,
non abbandona il tavolo da gioco nemmeno il colosso Svedese H&M, portatore sano di minimalismo. I colonizzatori nordici, infatti, se ne sono appena usciti con Arket la loro prima etichetta di “prêt-à-porter” e articoli da regalo (non scherzo, per approfondire leggi qui). La parola chiave, ancora una volta è “DEMOCRATIZZARE” la qualità, tenendo conto del design, proprio come sta facendo Zara (ma pensa un po’).
Zara e H&M: ecco il prêt-à-porter per tutti, perché il vero lusso è cambiare tutti i giorni
Il prêt-à-porter di tutti è quello che viene comprato dai mezzi poveri, ma anche dai ricchi. Ed è quello che fa ripensare al concetto di lusso.
Il concetto di lusso nella moda, infatti, ormai, trascende il fattore di distinzione sociale per 2 motivi. Il primo, perché a forza di imbastardirsi con lo street style, il casual e lo sportswear è diventato una roba piuttosto “semplice“, abbastanza prevedibile e pure riproducibile. Il secondo, perché la massa si è ampiamente appropriata di simboli e oggetti che un tempo le venivano preclusi, e che quindi, ora, non hanno più niente di speciale.
Se a tutto questo aggiungiamo che il fattore Instagram ha compresso all’inverosimile i confini spazio-temporali, ci toccherà convenire sul fatto che il vero lusso di oggi sia permettersi di cambiare look almeno una volta al giorno.
Se è sempre valida la legge che “il prezzo lo fa il mercato”,
potrebbe iniziare una nuova fase della storia della moda particolarmente vantaggiosa per gli emergenti e per i nuovi designer . Una fase che vedrebbe l’inesorabile erosione dei consumi di lusso dai prezzi irragionevoli a favore di un nuovo “prêt-à-porter ” abbordabile.
I nuovi consumatori, sarebbero così sempre più riluttanti a investire stipendi in capi d’abbigliamento o accessori e sempre più propensi al “cambiamento”e quindi all’acquisto di “prêt-à-porter democratico”. E se ancora non ci credi, forse dovresti considerare meglio la situazione.
Una situazione che ci racconta di un certo Amancio Ortega
che è diventato più ricco di Bill Gates, mentre la famiglia Wertheimer (proprietaria di Maison Chanel) incassa un secondo anno di risultati deludenti.
Concordo, con Zara si riescono a creare look pazzeschi… ma bisogna anche saper scegliere, Zara ha una produzione infinita, segue tutti i trend del momento, ma non sempre gli riesce bene. E tu sai scegliere sempre al meglio, look impeccabile.
Un bacione! F.
La Civetta Stilosa
favoloso questo giacchino, mi piace moltissimo il taglio!!
baci
http://www.unconventionalsecrets.com/
Adoro leggere i tuoi post, sempre super interessanti!
Concordo in pieno su tutto!
Fantastico il tuo look, troppo bella!
Bacioni
Martina
http://www.pinkbubbles.it
buona giornata!!
baci
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Le foto sono bellissime! Sei bellissima, è una tendenza reale per la caduta 2017.❤
buon mercoledì!!!
un bacio
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Un post come sempre ricco di informazioni interessanti!
Bellissimo Look! Kiss
Nuovo post “Anteprima del Back To School” ora su http://www.littlefairyfashion.com
applausi
all’articolo e alle foto