H&M outlet nasce un nuovo format: perché la crisi è democratica

H&M outlet. Afound sarà il primo fast fashion outlet, ovvero la quintessenza della “povertà” (in senso lato)e del disagio. Strappati dalle braccia degli inceneritori, montagne di abiti e accessori indesiderati (e diciamolo: difficili da smaltire anche in termini di costi), saranno pronti per avere una seconda chance.

E questo sì che è davvero l’ultimo e definitivo stadio della sofferenza.

Ma cosa c’è dietro questo esperimento?

La verità è che anche i giganti del low-cost piangono

La crisi è democratica e chi non si rinnova è perduto. Il problema, però, sta a monte:

i Millennials comprano troppo poco.

Sai perché è difficile operare nella moda oggi (e intendo a tutti i livelli)? Perché i Millennials Occidentali non sono solo difficili da mantenere come follower, ma non spendono nemmeno quanto dovrebbero. O, almeno, quanto vorrebbero le aziende.

Senza -o quasi- prospettive, segnati dalla crisi del 2007 e da quella odierna, si muovono incerti e malinconici, spendendo troppo poco rispetto ai loro genitori.

Ma, allora, come si fa a fare business in un mondo in crisi?

Lo scopo del gioco del consumo non è tanto la voglia di acquisire e possedere, né di accumulare ricchezze in senso materiale, tangibile, quanto l‘eccitazione per sensazioni nuove, mai sperimentate prima.

I consumatori sono prima di tutto raccoglitori di sensazioni: sono collezionisti di cose solo in un senso secondario e derivato.

Zygmunt Bauman, “Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone”

Sensazioni nuove: società Millennials.

Se le spinte sostenibili stanno particolarmente a cuore a gran parte dei Millennials Occidentali, mette proprio male inquadrare una strategia definitiva in grado di mantenere alto il morale delle folle globali per più di qualche mese. Si pensi che gli ultimi dati sugli acquisti di lusso (in Oriente) sembrano confermare la tendenza dei giovani nel prediligere i marchi più innovativi dal punto di vista tecnologico. E anche #chissenefrega del patrimonio e della storia.

E allora si procede tutti per tentativi

Non è un caso che il gruppo low cost tenti la carta dell’outlet dopo il crollo delle vendite dello scorso trimestre.

Ricordiamo che H&M, nei mesi passati ha registrato il più preoccupante calo delle vendite da un decennio a questa parte. Morale: occorreva proprio attrezzarsi e anche in fretta.

E così, se Zara sperimenta nuove frontiere dello shopping aprendo a Londra il suo primo pop-up store super tecnologico ( zero code, ordini e paghi dallo smartphone e “provi” allo specchio) ovviamente “green”, H&M si prepara a entrare sul mercato Svedese con il suo primo outlet.

Il primo “fast fashion outlet”

Un outlet esperimento dove già si fa confusione, perché pare che si venderanno anche cose “nuove” e dove, chiaramente, tutto farà tendenza e brodo.

La domanda però rimane: ne avevamo proprio bisogno?

Siamo proprio sicuri che oggi per fare business sia strategico forzare la mano sulla persuasività del prezzo “stracciato“? Solo il tempo ce lo dirà e solo con il tempo capiremo di che pasta siamo fatti, noi generazione divisa tra: brivido della sostenibilità e ricerca dell’affare.

Indubbiamente, da una di queste due scelte dipenderà il nostro futuro.