Lusso futuro nella moda: la fine del consumo narcisistico è già qui.
Quando l’esclusività non basta, poiché smarrita in flussi di marketing tanto rutilanti, quanto demistificanti, e, quando i loghi esauriscono la loro portata persuasiva in una loquace afasia semantica, forse, è tempo di cambiare strategia.
Partendo dal presupposto che la saturazione dei bisogni immateriali (appartenenza, stima e autorealizzazione) attraverso il consumo impulsivo di emozioni e l’accumulo di prodotti sempre più simili e interscambiabili sta producendo un nuovo ecosistema di pensiero critico, i marchi di lusso hanno solo un’unica possibilità per poter godere di rilevanza nel prossimo futuro.
Il lusso ha solo una possibilità: farsi portatore sano di valori
Il consumatore critico è colui che senza opporre alcun tipo di resistenza, è diventato sordo ai richiami del marketing tradizionale. Egli ha maturato una visione d’insieme, non è più concentrato solo su se stesso o sull’appagamento dei propri desideri. Il consumatore consapevole, quindi, rifiuta coscientemente il sistema consumistico, perché ne ha smascherato gli intenti e compreso gli effetti deleteri a lungo termine.
Kering e il conto economico ambientale
Non è un caso che Kering, sopratutto attraverso Gucci, stia investendo costantemente sulla sostenibilità e la responsabilità sociale attraverso progetti concreti sempre più importanti che mirano al raggiungimento di una totale trasparenza delle politiche e pratiche aziendali.
Proprio l’ altro giorno, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente Kering ha inaugurato la sua nuova piattaforma digitale dedicata alla redazione dell’Ep&l-conto economico ambientale, strumento interattivo di reportistica finanziaria su piattaforma digitale, adottato dal gruppo nel 2018 per fornire informazioni e analisi relative alla complessità del loro impatto ambientale.
Gucci, è quindi la prima maison del gruppo ad adottare l’ep&l digitale di Kering e ora, per la prima volta, offre alla sua community l’opportunità di interagire con il suo conto economico ambientale mediante una versione personalizzata su Equilibrium.gucci.com.
Attenzione all’ambiente, ai lavoratori e al cliente: produrre benessere e armonia, prima che oggetti
Acquistare non è sbagliato, CONSUMARE, lo è.
Niente e nessuno meritano di esserlo.
Ed ecco che si arriva alla filosofia Giapponese kyōsei
Il kyōsei è assimilabile al termine della sociobiologia “simbiosi” o “stato di armonica coesistenza” ed ha radici religiose shintoiste. Lo shintoismo è un culto politeista e animista che celebra il rispetto e la devozione verso tutti gli esseri viventi, siano questi vegetali o animali.
Sposare e mettere in pratica questa filosofia nelle imprese, significa prediligere […] la realizzazione di una esistenza armoniosa che comprenda tutte le comunità locali e globali […]rispettare gli interessi di tutte le entità sia esse umane o non umane, “incarnate” o “personificate” dallo spirito shinto come gli elementi naturali e territoriali (acqua, alberi, montagne ecc.) e materiali artificiali.*
Se è vero che l’amore si propaga molto più velocemente dell’odio e se la moda è davvero diventata un aggregatore, diffusore culturale potente, questo è il momento propizio per cambiare il passo, per decelerare e salvarci tutti quanti dagli effetti di questa isteria allucinogena collettiva imposta da un potere di stampo prettamente oligarchico.
Non è marketing è evoluzione, emancipazione sociale e culturale
Siamo alla fine di tutto quello che è stato, la realizzazione dell’uomo ha sempre fallito, perché intesa in senso egoico. Il bene comune, la valorizzazione della dignità umana e il rispetto per la natura sono gli scopi di questo nuovo generoso, glorioso, pacifico cambiamento.
Anche la tecnologia si metterà al servizio di questo processo
L’ingegneria kansei, nata in Giappone negli anni Novanta e derivante dal kyōsei, infatti, punta proprio sull’elaborazione di tecnologie a misura d’uomo che cercano uno sviluppo armonico di un ambiente eticamente cosciente.
Io dico che si può fare.
Bio
*”Le mode oggi“, pp 47-52, Anna Maria Curcio, F.Angeli editore
immagini via pinterest.com
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