balenciaga haute couture
Analisi & Approfondimento

Debutta Balenciaga couture, ma il patrimonio di Cristóbal non è gestibile

Balenciaga couture, l’appuntamento era a Parigi nella sede storica dell’atelier Haute Couture di Cristóbal Balenciaga al numero 10 di Avenue George V.

Sfilata Balenciaga: Balenciaga couture 1968-2021

Sono trascorsi 53 anni da quando Cristóbal Balenciaga ha chiuso le porte della sua Maison in faccia alla moda e al suo fedelissimo circolo di nobili clienti. Lui, che da solo era in grado di disegnare, tagliare e cucire i suoi modelli non avrebbe mai potuto scendere a compromessi con le esigenze di un mercato straripante di parvenu e capi standard incellofanati. Ma il destino, talvolta, fatica a nascondere il suo sadico senso dell’umorismo ed è da questi presupposti, che, oggi, proprio dal grezzo e, ormai noioso, post-soviet ready to wear di Demna Gvasalia, rinasce la “low” couture, di Balenciaga.

La sfilata Balenciaga couture è stato

un vernissage che esigendo o, forse meglio dire, implorando significatività, ha invocato lo spettro del suo creatore con una sfilata solenne, dove il silenzio monastico della funzione veniva interrotto solo dal fruscio di pletorici tessuti posati sui soliti mannequin “street” di Demna Gvasalia, i quali, con i loro passi grevi pugnalavano con insistenza la moquette rassegnata di quel salotto diafano al numero 10 di Avenue George V

Sfilata Balenciaga Haute Couture fall winter 2021-22

Lo sguardo posato sull’archivio originale del couturier spagnolo si nota, ma più per suggestione: il giganteggiare delle spalle quadrate e quell’attitudine underground-glam che tanto spopola su Instagram hanno la meglio sulla riproposizione dei capisaldi della Maison e sulla loro allure sofisticata.

Sicuramente Kering dovendo far fronte ad una clientela sempre più incontentabile, esperta e puntigliosa nelle scelte, non poteva più permettersi di ignorare il grandioso patrimonio storico di Balenciaga. Probabilmente, però, Gvasalia, avendo già da tempo esaurito il suo vocabolario stilistico, non è stata la figura migliore a cui delegare il gravoso compito di ridare luce ad una narrazione così complessa, raffinata e luminosa. Nonostante il reset del feed Instagram, l’immaginario di Cristóbal Balenciaga rimane ingestibile per il direttore creativo Georgiano, nonostante i suoi amici vip e nonostante i soldi di Kering.

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