PREMESSA al contenuto “moda autunno inverno 2022” riassunto Parigi
Ho letto voci che appellavano alla raccolta, alla preghiera e alla solidarietà verso il popolo Ucraino, sì, me le ricordo perché le stesse bocche si sono parimenti superate nell’allontanare e marchiare come nemici chiunque preferisse non esporsi apertamente in questa storia, né da una parte, né dall’altra.
La guerra è disgustosa, ma chi fomenta odio e divisioni tra buoni e cattivi contribuisce al permanere di un modo di esistere ripugnante
Mani pacifiste e mani bellicose usano gli stessi guanti di velluto per perseguire i loro fini, ma gli strumenti di cui si servono per raggiungerli siamo noi. I loro fini sono economici, speculativi, finanziari, politici, ma mai umanitari. Con i loro guantini e loro livree, quindi, i grandi messaggeri di pace si vendono all’opinione pubblica come servitori del bene supremo, ma un bene per chi? Guardatevi con attenzione intorno prima di giudicare. Dov’è il bene che stanno garantendo all’umanità? Proprio ora stiamo scontando il prezzo di esserci crogiolati in un’idea ingenua e fallibile di democrazia e proprio ora è nostro dovere spingerci oltre le divisioni e le crisi che ci vengono imposte. Abbiamo tutti il dovere intellettuale e morale di rifiutare il senso comune e di incentivare una sana indagine dei fatti e dei precedenti storici fatta di confronto e studio, senza svilirci a meri strumenti di propaganda.
Secondo l’Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED) solo nel secondo trimestre del 2021 ci sono stati 5Mila morti civili in tutto il mondo, 18Mila decessi in battaglia e 600 morti a causa dei disordini. Sono scontri armati poco “telegenici” che non coinvolgono emotivamente nessuno, data l’inesistente copertura mediatica loro riservata, ma esistono e si potrebbero evitare, se avessimo esponenti davvero interessati ad esportare valori, diritti e benessere tra i popoli. Gli stessi valori, diritti e benessere che negli ultimi mesi sono stati preclusi a tanti dei nostri stessi connazionali, nel più totale rispetto e consenso da parte dei “migliori”.
Dato che gli show e gli eventi Parigini non hanno subito interruzioni, evidentemente qualcuno ne vuole ancora sentire parlare, pertanto, ecco un résumé delle passerelle per la moda inverno 2022
Balenciaga
Tutti hanno parlato della guerra in Ucraina, ma l’unico intervento pertinente è stato quello di Gvasalia a cui questo conflitto risuona piuttosto familiare dato che 10 anni fa stava vivendone una sorta di prologo. Allora gli scontri erano fra i militari georgiani e le forze separatiste, ma, proprio come oggi, la disputa soggiacente era da ricondurre alla storica ostilità tra blocco americano e russo. A farne le spese sempre la popolazione. Gvasalia sublima il concetto di precarietà esistenziale nella figura del profugo.
Il profugo è un prodotto del nostro tempo, anche se scomodo. Il profugo scappa e porta con sé lo stretto indispensabile. Lo stretto indispensabile sta nel sacco nero che modelli/e lasciano ciondolare vicino alle gambe mentre marciano in uno scenario difficile: una tempesta di neve. Una tempesta di neve messa a punto dall’uomo, altro elemento che suggerisce l’esclusione del fatalismo dal normale susseguirsi delle vicende umane.
La marcia inerziale e senza meta dello show di Balenciaga è il secondo tema che evidenzio nell’evento, una condizione di esistenza che, citando Bauman, ammette il vagabondaggio come unica soluzione al disagio, all’incertezza, all’orrore e alla discriminazione della “benevolente” società contemporanea. I look sono sempre gli stessi, ma d’altronde come lo stilista stesso afferma “In un certo senso la moda oggi non ha nessuna importanza” *. Infatti, nessuno ha pensato ai vestiti guardando la sua sfilata.
Saint Laurent
Capispalla sovradimensionati e spericolati tacchi a spillo su moquette. La drammatica interpunzione tecno-teatrale e la benedizione della Torre Eiffel sullo sfondo completano il defilé di Vaccarello, che termina l’esposizione con la rivisitazione dell’iconico smoking. Nonostante non ci sia ancora posto per modelle oltre i 40 kg la collezione è obiettivamente bella e desiderabile come dovrebbe confarsi ad un marchio che vuole vendere esclusività .
Chanel
Tweed e bouclé sono le croci e le delizie storiche della Maison. Si tratta di un capitolo esteticamente pesante e stilisticamente ingombrante per le silhouette che non godono di un aspetto slanciato. Purtroppo la Viard ha scelto tweed, calosce e calzettoni di lana come protagonisti della moda autunno inverno 2022-23. Chanel rimane Chanel, ma ammetto che Virginie faccia di tutto per sabotare la bellezza di questo marchio.
Chloé
Gabriela Hearst è la paladina della sostenibilità, ha una vita perfetta fatta di natura, bambini e moda ed è milionaria (leggi il cognome).
Ha debuttato in Chloé l’anno scorso e con questa collezione conferma la volontà di far maturare un marchio che per troppo tempo si era arenato in una spensierata atmosfera inutilmente bohémienne. Non entro nel merito dei propositi green che lasciano sempre il tempo che trovano, ma stilisticamente la designer sposa un design essenziale e dolce che rende i look amabili.
Loewe
Giuro che avrei detto che alcune uscite fossero proiezioni digitali, non vestiti fisici. L’approccio di Jonathan Anderson al marchio di pelletteria spagnolo è concettuale, quindi, fa un po’ cosa vuole. Fondamentalmente di Loewe si conoscono solo le borse, pertanto, anche per la moda inverno 2022 ci becchiamo un’altra collezione improbabile. Questa volta i vestiti fanno mutano i corpi installazioni surrealistiche, c’è tanto di Elsa Schiaparelli, dal rosa shocking alla tecnica trompe-l’oeil e ovviamente molto dell’amico Dalì.
Balmain
Olivier Rousteing fornisce gli abiti di scena per il nuovo attesissimo colossal fantascientifico in uscita il prossimo a Natale. Grande assente: l’astronave.
EXTRA – Jacquemus (ESTATE 2022)
Il giocattolino entry level di LVMH rappresentato da quel bravo ragazzo che piace a donne, uomini, mamme, papà e nonni vola alle Hawaii e anche se posta da una settimana gente in costume da bagno in spiagge paradisiache non riusciamo proprio a muovergli delle critiche. Disarmante. Mi viene da pensare alla Joie de vivre di Matisse, semplice, colorato e innocuo perché primitivo.
*https://it.fashionnetwork.com/news/Balenciaga-rifugiati-in-bianco-e-nero,1384904.html
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