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single per scelta. <h3>Meno attese, più aspettative</h3> Ma chi l’ha detto che il ritorno ad una <strong>sana attesa</strong> non faccia bene a tutti?Il fatto che le nostre richieste siano sempre più dense di grandi aspettative e non si sappia più pazientare, peraltro, è diventato un male della società che occorrerebbe iniziare a curare.Se indipendentemente dal San Valentino appena passato sei sola, infatti, è proprio perché le tue (e del partner) <strong>aspettative</strong> non sono state soddisfatte. Ma molto probabilmente non hai (avete) avuto nemmeno la voglia di pazientare, di attendere, di riflettere su come superare queste mancanze. La realtà, infatti, quasi certamente, è che vi siete consumati in fretta e vi siete buttati via. Come una sigaretta fumata in tre tiri.<em>Siete usciti, scappati dal problema, perché non avevate tempo, ma soprattutto voglia di attendere.</em> <h3>Ancora una volta, ritorna il tema: ci siamo disabituati all’attesa,</h3> al dialogo e alla comprensione reciproca. Nel frattempo ci hanno convinto di poter facilmente comprare tutto anche l’amore.L’amore, lungi dall’essere quella cosa fatta di sentimenti ed emozioni si è mortificato, banalizzato, diventando niente di più che merce di scambio, un prodotto confezionato da consumare preferibilmente entro una scadenza <strong>sempre più breve</strong>.Ed è qui che si arriva alla “<strong>materializzazione dell’amore</strong>” (Bauman), ultima triste frontiera del nostro meschino modus vivendi consumistico.<em>Uomini e donne, dediti a guadagnare di più per <strong>acquistare cose che pensano occorrano loro per essere felici,</strong> hanno meno tempo da dedicare all’empatia reciproca e ai negoziati intensi, talvolta contorti e dolorosi ma comunque lunghi e faticosi, necessari per appianare equivoci e discordie.</em> <h3>Coppie precarie</h3> La dottoressa in psicoterapia Michela Polcino sostiene che la fine dell’idillio romantico e l’inizio della coppia avvenga proprio nel momento in cui si prende coscienza che l’altro <strong>non sarà</strong> come lo avevamo pensato e<strong> non potrà</strong> colmare i nostri bisogni. Il cosiddetto <em>patto dichiarato</em>, infatti, consiste nel scegliere il partner per come è, <em>non per quello che si vorrebbe che fosse</em>. Purtroppo, oggi, quasi sempre la <strong>consapevolezza della scelta</strong> nelle coppie <strong>non c’ è.</strong> Si rimane così troppo spesso nella fase del <em>patto segreto</em> fatto soprattutto di vincoli inconsci (<em>partner ideale). </em>In questo stato di inconsapevolezza si passa poi il tempo cercando di cambiarsi vicendevolmente senza un reale scambio (coppie per paura), fino al momento in cui la frustrazione diventa insostenibile e si troncano le relazioni.Ma non è colpa nostra se siamo ridotti ad errare in uno stato di perenne infelicità. E’ il mondo che ci ha trasformato in zombie inconsapevoli e narcisi, <strong>pieni di vuoti da riempire e di cose da comprare</strong>. D’altronde, questo è proprio ciò che serve per far funzionare gli ingranaggi della macchina industriale. <h4><strong>Vite di corsa, vite semplici, vite taglia standard</strong></h4> L’eccezionale rapidità e la confortevole comodità fornite da mezzi di comunicazione, tecnologie e applicazioni, inoltre, ci hanno deviato irreparabilmente da<strong>una norma fatta di quelle cose che oggi chiameremmo “errori”, “anomalie”, “incidenti”, “perdite di tempo”</strong>. Pensate solo all’attesa di una lettera, una telefonata, un appuntamento, un bacio: oggi si impazzirebbe nel dover rivivere quei “momenti morti”, basta pensare solo a cosa accade quando non ci prende il telefono, finisce la batteria, non funziona il wifi o visualizza e non risponde. Perse e incazzate nere. Eppure, in quei silenzi, in quelle pause, uno poteva riflettere, pensare, far sedimentare l’<strong>impulsività</strong> più animalesca trasformandola in qualcosa di meglio.Se a questo stato di cose sommiamo il fatto che i meccanismi dei Social con le loro <strong>scariche di dopamina</strong> sono stati progettati per rendere sempre più difficile un distacco duraturo dal mondo virtuale e illusorio possiamo facilmente comprendere perché <strong>oggi sempre più persone si bastino a loro stesse.</strong> <h4>Single è bello: la Social-entropia o masturbazione emozionale</h4>