Tag: sostenibilità
<h4>Sostenibilità significato:</h4> <!-- /wp:heading --><!-- wp:paragraph -->"un processo finalizzato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale ed istituzionale, sia a livello locale che globale" (Wikipedia).<!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph -->Io aggiungerei: operazione di responsabilizzazione e sensibilizzazione dell'uomo per la subordinazione dei suoi comportamenti in funzione del benessere comune e del rispetto reciproco, oltre che ambientale.<!-- /wp:paragraph --><!-- wp:heading {"level":3} --> <h3>L'aporia sulla sostenibilità ambientale:</h3> <!-- /wp:heading --><!-- wp:paragraph -->"<em>Influire sulla qualità della nostra giornata è l'arte più grande</em>"<!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph {"align":"right"} --> <p style="text-align: right">H.D. Thoreau, Walden</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:heading {"level":4} --> <h4>Consumatori di vita e risorse naturali: il nostro comportamento è insostenibile</h4> <!-- /wp:heading --><!-- wp:paragraph -->Le emissioni di carbonio, l’uso dell’acqua, l’inquinamento chimico e plastico sono solo un'appendice dello scriteriato sistema di produzione su larga scala imposto dalla <strong>globalizzazione </strong>e dal consumo <strong>usa e getta</strong>.<!-- /wp:paragraph --><!-- wp:heading {"level":4} --> <h4>Lo sfruttamento di persone sottoposte a indegne condizioni di lavoro</h4> <!-- /wp:heading --><!-- wp:paragraph -->(dovuto anche all'accelerazione della richiesta e alla crescente competitività tra filiere), infatti, anche se apparentemente non lascia traccia sui nostri outfit, dovrebbe indurre i cittadini, se non all'ostilità nei confronti dei marchi, perlomeno al dubbio o alla diffidenza, e invece, nulla.<!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph {"align":"center"} --> <p style="text-align: center">I dati che tracciano i consumi <strong>non rispecchiano</strong> affatto le intenzioni etiche dei numerosi accoliti della sostenibilità.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:heading {"level":4} --> <h4>Dalle canoniche 4 stagioni (con relative collezioni) proposte dai calendari di moda tradizionali, oggi in un anno se ne alternano almeno <strong>52</strong></h4> <!-- /wp:heading --><!-- wp:paragraph -->Se in UK è stato stimato che ogni cittadino compra<strong> 26 kg </strong>di abiti all'anno, nello stesso segmento temporale, solo negli USA, vengono cestinati <strong>quattordici milioni di tonnellate</strong> di vestiti.<!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph -->Questi valori, non solo sono indicatori del nostro assurdo modo di vivere, ma ci informano chiaramente sul perché la moda oggi sia la seconda industria più inquinante dopo quella petrolifera.